Cariati, riunione dei sindaci contro la discarica di scala coeli

Questione rifiuti ed apertura della discarica di contrada Pipino, in quel di Scala Coeli. I sindaci del Basso Jonio cosentino e dell’ Alto Crotonese, riunitisi presso Palazzo Venneri, sede della municipalità cariatese, non ci stanno, annunciano battaglie a colpi di carta bollata ed “esigono” un incontro urgente con l’assessore regionale all’ambiente e con il dirigente regionale del medesimo dipartimento: “Non possiamo certamente tollerare – dicono all’unisono – che si consumino danni irreparabili al nostro territorio attraverso un provvedimento regionale col quale si vorrebbero superare anomalie ed abusi invocando l’emergenza in atto”. Chiarissimi, ma ecco l’antefatto: La sera di domenica scorsa, le agenzie lanciano una notizia secondo la quale tra le “Tra iniziative del commissario per i rifiuti in Calabria, Vincenzo Speranza, per superare l’emergenza che si è registrata in tutta la regione c’e’ la riapertura (in realtà si tratterebbe di una “apertura”, ndc) dopo il via libera dell’assessorato regionale all’ambiente, della discarica di Scala Coeli, di proprietà della società Bieco. Speranza ha emesso un’ordinanza per una serie di controlli ed in modo particolare sullo smaltimento del percolato” I sindaci sono colti di sorpresa: che si tratti di un colpo di mano? Il primo cittadino di Scala Coeli, Mario Salvato, riferisce di essere stato raggiunto telefonicamente dal commissario Speranza il quale ha precisato di non aver emesso alcuna ordinanza, ma di essere intenzionato a farlo sulla scorta di un nuovo provvedimento adottato dalla Regione lo scorso 25 gennaio. “Secondo i sindaci – si legge nel documento unitario stilato a fine incontro – il comportamento della Regione Calabria, ed in particolare dell’assessorato all’ambiente, denota, in questa materia, totale insensibilità nei confronti dell’intero territorio del Basso Jonio cosentino e dell’Alto crotonese. I sindaci ritengono che l’intera vicenda sia sintomatica della volontà dell’amministrazione regionale di privilegiare, dietro il paravento dell’emergenza, gli interessi dei privati che operano nel settore a discapito di un sistema di gestione pubblica di rifiuti urbani che viene sempre più marginalizzato”. I primi cittadini si impegnano dunque a manifestare tutto il loro dissenso e disappunto nei confronti di “scelte politiche assolutamente non condivise che danneggiano in modo irreparabile il territorio ionico, cosentino e crotonese”. Quelle adottate dalla regione, sono misure che “non servono a risolvere in modo serio e significativo la questione relativa all’emergenza rifiuti, visto che la discarica privata di Scala Coeli, di cui tanto improvvisamente si parla, non si inserisce in nessuna coerente programmazione regionale, ma viene unicamente lasciata alla disponibilità dell’azienda privata”. L’assessore regionale all’ambiente Francesco Pugliano ha mostrato “totale insensibilità nei confronti dell’intero territorio” perché “ha trovato il tempo per intervenire ad una riunione in una località vicina ma non è mai venuto incontro alle istanze di questo lembo di Calabria che continua ad ignorare nonostante i ripetuti inviti”. La “totale assenza del sistema pubblico – sintetizza il sindaco di Mandatoriccio, Angelo Donnici – è certificata dai soliti provvedimenti dell’ultima ora adottati sulla testa delle comunità di territori ritenuti politicamente deboli o “non assoggettati”, e miranti a racimolare qualche consenso elettorale in vista delle prossime elezioni politiche”. L’annunciato vertice di ieri mattina presso l’ufficio del commissario Speranza è stato rinviato per improvvisi impedimenti del sindaco di Scala Coeli.

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