Cariati ricorda solennemente i caduti di tutte le guerre.

Anche a Cariati, come in ogni altra località italiana, si è svolta la commemorazione della giornata che concluse il primo conflitto mondiale e completò l’Unità Nazionale. Una data che ha segnato, in modo profondo e indelebile, il nostro Paese determinando radicali mutamenti politici e sociali. La ricorrenza del 4 novembre celebra l’unità nazionale rendendo omaggio al valore e alla dedizione, nel nome della Patria. La data si riferisce a un capitolo importante della Storia Italiana: la commemorazione della vittoria nella Grande Guerra del ’15-’18, e che oggi abbraccia il ricordo di tutte le guerre. Onorare la festa del 4 novembre significa riconoscere il sacrificio di quegli uomini che valorosamente hanno difeso la propria Patria. Significa esprimere la nostra gratitudine a coloro che hanno pagato con la vita per quei diritti di libertà e democrazia di cui noi, oggi, godiamo. Significa ascoltare il simbolico richiamo a un passato che non dobbiamo dimenticare, traendo dal ricordo un insegnamento profondo e importante. La celebrazione è iniziata con la Santa Messa nella Cattedrale, concelebrata da don Angelo Pisani, da Don Mosè Cariati e don Angelo Bennardis, alla presenza, oltre che di tantissimi cittadini, anche dall’Amministrazione comunale di Cariati rappresentata dal Vicesindaco Leonardo Montesanto e dall’assessore Cataldo Rizzo, erano pure presenti una rappresentanza dell’A.N.C. guidata dal Presidente Cataldo Santoro, il Presidente dell’Associazione Cariatesi a Milano Giuseppe Parise, sceso appositamente da Milano per essere presento all’evento, la Fondazione Grandi Invalidi di Guerra, rappresentata dal Leonardo Alosa e Antonio Formaro, La stazione dei Carabinieri di Cariati col suo Comandante, Luogotenente Nicodemo Leone e il brigadiere Franco Iacovino, il comandante del Porto di Cariati, Maresciallo Capo Antonio Paparo ed il corpo di polizia municipale guidato dal Comandante Pietro De Luca. Il parroco della Cattedrale, durante la sua omelia ha sottolineato che “Il pensare al sangue versato nelle guerre non è un esercizio della memoria, ma deve servire come un monito affinchè quella cosa non abbia più a ripetersi. Ben vengano le celebrazioni come queste, non come nostalgia, ma come tributo a chi si è immolato per la Patria e guai a quel popolo che non sa fare memoria degli avvenimenti importanti della vita della nazione”. Dopo la celebrazione della messa, il corteo si è portato al monumento ai caduti, dove sono interventi il Vicesindaco Leonardo Montesanto che ha esordito con questo pensiero “Oggi deve essere un giorno di riflessione, deve essere un messaggio chiaro verso i giovani, affinchè non abbiano più a ripetersi le guerre”. Antonio Formaro, della Fondazione Grandi Invalidi di Guerra, ha posto l’accento sulla questione dell’inclusione dei migranti “Sono problemi, ha detto, che il mondo moderno deve affrontare, perché bisogna meditare e analizzare bene le brutte situazioni che si sono verificate nel passato, per evitare di ripetere gli stessi errori in futuro.” A conclusione della manifestazione, il Comandante De Luca ha fatto l’appello dei militari cariatesi caduti in tutte le guerre e Formaro, poi, ha elencato i nomi dei grandi invalidi di guerra che non sono più tra noi.

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