CARIATI: LA FUCI INCONTRA GLI STUDENTI UNIVERSITARI E PRESENTA LA TESTIMONIANZA DI ALDO MORO

Il periodo della formazione universitaria come occasione di crescita umana. Per la prima volta a Cariati si è tenuto, il 28 dicembre scorso, un incontro-dibattito promosso dalla Federazione Universitaria Simone, assistente diocesano Fuci, in collaborazione con il parroco don Mosè Cariati, erano presenti nella chiesa Cristo Re, oltre ad un buon numero di studenti universitari provenienti da tutta la zona pastorale, anche Antonio Romano, presidente diocesano dell’Azione Cattolica, Peppino Grillo, presidente parrocchiale dell’Ac, Igino Romano, responsabile diocesano per le aggregazioni laicali, don Angelo Pisani, arciprete della cattedrale San Michele Arcangelo, don Andrè Klo Lassana, parroco di Terravecchia. Il tema dell’incontro si è sviluppato alla luce delle indicazioni contenute nell’ultima lettera pastorale dell’arcivescovo Santo Marcianò “Pongo il mio arco sulle nubi” e del libro di Salvatore Martino “Aldo Moro. Il seme amaro della speranza”, edito da Ferrari. In apertura, la proiezione di un video sulla figura dell’indimenticabile statista, ucciso nel 1978 dalle Brigate Rosse e di cui è in corso il processo di Beatificazione, ambientato nel contesto dell’ultima guerra mondiale e negli anni in cui era studente presso l’Università di Bari e frequentò Battista Montini, futuro Paolo VI. Subito dopo, don Pino De Simone ha parlato di Aldo Moro studente, marito e padre, nonché dell’uomo politico e del docente di un elevato spessore culturale e umano, che ogni giorno affidava a Dio la sua esistenza. Il saggio di Salvatore Martino, ha precisato don Pino, è stato presentato il 13 novembre scorso presso la Camera dei Deputati a Roma ed è destinato ai giovani poiché “parla di un giovane che si appassiona ad un’idea e la traduce in vita”. Il professore Martino, nella sua esposizione, è partito pure dal legame di Moro con la Fuci, la federazione nata all’interno delle Università negli anni difficili della “Rerum Novarum”, la famosa enciclica di Leone XII, con l’obiettivo di contribuire alla costruzione di un laicato che rinnovasse la chiesa e la società. “All’interno dell’Azione Cattolica prima e della Fuci dopo, Moro compie un’esperienza di gruppo – ha affermato a questo proposito l’autore – diversa dal clima di dittatura che si respirava nella società”. Nel giovane studente cominciò a prefigurarsi l’idea di libertà e di una società nuova, più democratica, in cui tutti avessero riconosciuti gli stessi diritti; la Fuci, allora come oggi, basa infatti il suo agire sul concetto di “inclusione sociale” e su quello di formazione delle coscienze. “Anche noi, oggi, dovremmo pensare ad una società più centrata sull’uomo e meno sul mercato”, ha affermato Salvatore Martino e, accennando all’impegno politico dell’onorevole Moro, ha definito l’onorevole “un uomo di mediazione, che non si è mai risparmiato, né si è lasciato affascinare dalla ricchezza, regalandoci quel gioiello che è la Costituzione”. Al termine, il giovane moderatore dell’incontro Mario De Vincentis, ha lanciato la proposta di far nascere, all’interno della diocesi di Rossano – Cariati, il gruppo degli studenti universitari. Don Mosè, nel trarre le conclusioni, ha incoraggiato i presenti a continuare nelle città universitarie la formazione cristiana iniziata nelle parrocchie di appartenenza e di organizzare periodicamente momenti di confronto delle diverse esperienze. È seguito un beve dibattito, poi gli studenti si sono dati appuntamento a primavera per il Sinodo dei Giovani indetto dall’arcivescovo Santo Marcianò nell’ambito delle iniziative dell’anno della fede.

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