Cariati, il Sud e il suo domani

L'area del basso ionio cosentino é stata oggetto di un vero e proprio terremoto giudiziario

L’area del basso ionio cosentino é stata oggetto, nei giorni scorsi, di un vero e proprio terremoto giudiziario, a seguito di una vasta azione inquirente condotta dai magistrati dell’antimafia calabrese. 


E’ stato falciato il noto clan della ‘ndrangheta Farao/Marincola. Sono finiti in manette dieci amministratori locali tra Sindaci, Vice Sindaci e Presidenti di Consiglio comunali, nonché il Presidente della Provincia di Crotone.


Tra i Comuni che si sono salvati dalla tempesta giudiziaria c’è quello di Cariati. Trascorro in questa ridente e accogliente località turistica le mie vacanze estive da più di trenta anni. 

Un periodo lunghissimo che mi ha portato ad apprezzare e appassionarmi a un territorio dalle bellezze artistiche, naturali e paesaggistiche uniche e affascinanti. Abitato da gente operosa e accogliente.

Un Sindaco, l’imprenditrice avv.Filomena Greco, aveva avviato tra tante criticità e diseconomie varie, da meno di due anni, un progetto di rilancio dell’area. Un percorso difficile, molto embrionale che aveva bisogno di tempo per andare a regime.


La sua amministrazione costruita sulla forza di un movimento civico di centro-sinistra é caduta da qualche giorno per le dimissioni della maggioranza dei componenti del Consiglio comunale. 


Forse sarebbe ora che il Governo, nonché l’Italia intera, si impegnasse a stare fattivamente al fianco di persone che provano con passione, dedizione e lavoro, come in questo caso, a contribuire allo sviluppo e promozione di un “pezzo” del Paese, che da troppi anni é fermo sui blocchi di partenza, come in fondo tanti altri territori del profondo Sud Italia. 

Un gran peccato per l’economia dei “tanti Sud” che meriterebbero tutt’altra attenzione. Ma evidentemente, seppure le aspettative locali sono altre, non si riesce a farle emergere.


Non servono eroi come la storia insegna, ma condizioni di praticabilità politica/amministrativa che permetterebbero di guardare con più fiducia alla costruzione di un futuro diverso e più armonioso per le generazioni del posto.

Il resto sono chiacchiere inutili! Senza poi accorgersi che trascorrono anni e tutto resta inamovibile.


Nicola Campoli

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