CARIATI. CON L’OPERAZIONE “PITBULL” CON C’ENTRAVA NULLA

e ora mi devono risarcire per l’ingiusta detenzione!

Questa è stata la prima esclamazione del sig. Branca Emilio alla notizia della sua assoluzione con formula piena pronunciata dal Tribunale di Castrovillari per non avere commesso il fatto, dichiarandolo completamente estraneo dalla rete del traffico di droga scoperta dal nucleo operativo dei Carabinieri di Rossano, le cui indagini avevano preso le mosse a seguito dell’incendio del lido Oasis di Mandatoriccio Mare e culminati con 202 pagine dell’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Rossano, Maria Letizia Benigno, su richiesta dei pm Leone De Castris e Maria Vallefuoco, che ipotizzano l’esistenza di una rete di pusher operanti nella zona del basso ionio cosentino e disponevano ben 22 ordinanze di custodia cautelare;

infatti, riferisce l’avv. Roberto Parise, che essendo da poco divenuta irrevocabile la sentenza di assoluzione del proprio assistito, ha depositato istanza per il risarcimento dei danni subiti per avere ingiustamente patito circa otto mesi di  custodia cautelare in carcere e quattro di arresti domiciliari;

ricorda, il difensore avv. Roberto Parise, che il suo assistito nel mese di giugno 2011 dopo la notizia dell’ordinanza di custodia cautelare, è rientrato appositamente dalla Germania per costituirsi spontaneamente proprio perché confidava nella giustizia e nel fatto che prima o poi si sarebbe accertato la sua estraneità.

Aggiunge sempre l’avv. Roberto Parise, se è vero che ci sono voluti ben dieci anni perché venisse accertata l’estraneità del suo assistito è che  nessun ristoro economico gli potrà mai restituire l’immagine e la serenità di un tempo, è altrettanto vero che bisogna avere sempre fiducia nella giustizia;

è proprio il caso di concludere con “meglio tardi che mai”

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