Cariati: come l’hai trovata? 

Un sogno che potrebbe diventare una realtà

Mancavo da Cariati da inizio aprile, dopo le festività pasquali. Un periodo non breve, ma neanche molto lungo. Il Paese appare agli occhi del turista più pulito ed ordinato. Un risultato non scontato per chi, come il sottoscritto e tantissimi altri turisti, ha letteralmente subito un’emergenza drammatica nell’estate del 2022. E chi la dimenticherà mai! Quello che si coglie, arrivando da fuori, sono i vari cantieri in itinere e finiti lungo il perimetro urbano. Tutto ciò offre un segnale di positiva dinamicità, che non é cosa di poco conto. Tanto ancora c’è da fare, ma ci sono tutti i presupposti per fare bene. 

Tuttavia, é molto importante ciò che percepisce il cariatese e il turista. Da entrambi si raccoglie un’iniezione di fiducia nei confronti dell’operato dell’amministrazione a guida Cataldo Minò, perché finalmente qualcosa si sta muovendo. Si apprezza, altresì, la concretezza del lavoro, grazie ad una visione e prospettiva a medio/lungo periodo. Ripeto molto c’è ancora da fare sia in termini di necessarie opere infrastrutturali, riguardo il sistema idrico e fognario come per le spiagge, che in alcuni tratti ormai sono ridotte ai minimi termini per la forza della mareggiate. Inoltre, manca un palazzetto dello sport che significa anche un modo naturale per aggregare le nuove generazioni, come anche una biblioteca comunale, affinché possa, unitamente al Museo civico che rappresenta già una importante realtà del territorio, dare un ulteriore slancio culturale al contesto. 

Mi soffermo in breve su due aspetti. Sarebbe importante lavorare, da qui ai prossimi anni, sulla cura dell’immagine del Paese, affinché diventi un caso studio da imitare di marketing territoriale. Segnare un serio cambiamento nella cura del decoro urbano. Serve un verde pubblico più curato con una maggiore attenzione ai particolari come, ad esempio, definire un piano serio di affissioni pubbliche. In giro c’è una cartellonistica irregolare, nonché una sovrapposizione di insegne. Andrebbe, allora, azzerato il presente, ripartendo dall’impostazione di un nuovo piano degli impianti. Infine, sarebbe da definire uno specifico piano colore degli edifici sul lungomare. Un sogno che potrebbe diventare una realtà, facendo di Cariati quella cittadina, votata al turismo, segnando così la differenza rispetto ai tanti altri comuni della costa del basso ionio cosentino. Io ci credo, come tanti altri amici che amano Cariati. 

Nicola Campoli

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