AUTOMOBILE FINISCE NELLE ACQUE DEL PORTO

CARIATI – Un’automobile finisce nelle acque del porto dal molo di sovra flutto, quello dove attracca la flottiglia peschereccia, e tiene col fiato sospeso cittadini e forze dell’ordine fino a tarda sera, quando, dopo il sopralluogo di un sommozzatore si accerta che nell’abitacolo non c’è nessun occupante. I fatti: sono passate le 18,30 quando una coppia che passeggia nell’area portuale assiste da lontano alla drammatica scena del mezzo, coi fari accesi, che si catapulta in mare. Il tempo di dare immediatamente l’allarme e giungono i carabinieri della locale caserma, coordinati dal maresciallo Lardizzone, e gli uomini della guardia costiera del comandante Antonio Paparo. Intanto una certezza, perché sembra che sul molo si sia ritrovata la targa dell’auto, una Citroen Picasso, sicché risalire al proprietario è abbastanza semplice: si tratta di un noto professionista del luogo (G.V.) al quale il medesimo mezzo gli era stato rubato un paio d’ore prima. La forte corrente, alimentata da un rabbioso vento di tramontana, trascina la Picasso per qualche metro, verso il largo, ma fortunatamente s’incaglia in una serie di scogli a protezione del molo il cui fondale, in quel tratto, è relativamente basso: solo qualche metro, dicono i pescatori. Una parte dell’automobile affiora in superficie, ma bisogna accertarsi se là sotto non vi sia il conducente. Si decide di fare intervenire un esperto sommozzatore locale, Domenico Imperiale, titolare di una scuola di sub e volontario della protezione civile, l’unico a possedere l’attrezzatura idonea ed in grado di immergersi senza pericolo in quella zona di mare la cui temperatura è vicina allo zero termico. Il buio non facilita le cose, così come la corrente che intorbidisce le acque. Armato di bombole, tuta termica e lampada a tenuta stagna, il sommozzatore effettua una lunga e meticolosa ispezione, fino ad escludere categoricamente la presenza di persone nella Citroen. Arriva nel frattempo una squadra dei vigili del fuoco di Cirò Marina che assicura il mezzo alla banchina in attesa della speciale gru che lo riporterà sulla terra ferma. Le ipotesi: il fatto che l’auto sia stata di proposito gettata a mare subito dopo essere stata rubata potrebbe far propendere per un gesto di vendetta, di rappresaglia, di rancore nei confronti di G.V. In ogni caso sono in corso indagini serratissime ad ampio raggio.

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