Appello alla politica seria e responsabile.

Lo sconforto non aiuta a superare momenti difficili e complicati come questi che il nostro tempo, senza soluzione di continuità, continua imperterrito a regalarci.

Sono questi i momenti in cui una comunità dovrebbe rimboccarsi le maniche e, con coraggio, operare al massimo delle possibilità, senza risparmio, affinché possa garantirsi un vivere sereno in un ambiente sano e dignitoso.

Ma per far ciò nella nostra Cariati manca la condizione essenziale o, se volete, l’attore principe.

Cariati da tempo ha smesso di essere comunità, ossia non è più percepibile quell’entità fisica, morale ed intellettuale capace di reagire, di curare e tutelare se stessa e il territorio in cui vive e si sviluppa; da tempo è una comunità amorfa, abulica, priva d’orgoglio, spenta, abbattuta, rassegnata, in breve assente.

Una comunità che predilige la litigiosità in luogo del dialogo e della cooperazione: persino le parrocchie, a volte, sono in conflitto !

Ecco, a mio modesto parere, quale è la responsabilità più grande della politica, il fallimento più evidente e doloroso il cui merito appartiene, indistintamente a tutti, nessuno escluso.

Cariati necessità di una classe Politica che abbia la piena consapevolezza che bisogna ricostruire la comunità per la quale poi spendersi per servirla a dovere.

Per ottenere ciò è necessario però bandire atteggiamenti inconciliabili con la necessità di ricercare, aprire, mantenere ed agevolare il dialogo fra tutte le componenti sociali.

Da queste concrete condotte si possono cogliere primi ed importanti impulsi che possono poi condurre ad un cambiamento possibile.

 Io ci credo e confido nella tenacia di molti addetti ai lavori, iniziando dai più esperti.

I cariatesi sono in attesa del là dalla politica per riappropriarsi del ruolo che gli spetta di diritto, nel panorama jonico-cosentino; ciò è possibile a condizione che la politica metta in campo dedizione, serietà ed autorevolezza e ritorni ad occuparsi del bene comune. Il resto, qualsiasi traguardo, è consequenziale.

Non ci sono più alibi, ritengo che  dal 6 giugno vincitori e vinti avranno una priorità delle priorità; far ritornare nei cittadini l’orgoglio e la fierezza di essere e sentirsi cariatesi.

Nicola AGAZIO.

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