ALLARME IN CALABRIA: MANCANO PEDIATRI DI LIBERA SCELTA

Antonio Loiacono

L’analisi condotta dalla Fondazione Gimbe ha messo in luce una situazione preoccupante per quanto riguarda la disponibilità di pediatri di libera scelta in Calabria. Secondo i dati raccolti, al primo gennaio 2023 mancavano ben 24 specialisti, un deficit che si prevede in aumento entro il 2026, quando 64 pediatri raggiungeranno l’età pensionabile di 70 anni.

La Fondazione ha approfondito diverse criticità legate all’inserimento dei pediatri di famiglia nel Servizio Sanitario Nazionale, evidenziando la carenza di queste figure in molte regioni italiane, con particolare attenzione alle dinamiche che regolano il numero di assistiti per pediatra di libera scelta, agli ambiti territoriali maggiormente carenti ed ai trend relativi ai pensionamenti ed alle nuove assunzioni.

In particolare, emerge che il numero medio di assistiti per pediatra di libera scelta in Calabria si attesta a 889, leggermente al di sotto della media nazionale di 898 assistiti, ma superiore al massimale consentito senza deroghe, pari a 880 assistiti. Un dato significativo è rappresentato dal fatto che il 77,7% degli assistiti seguiti dai pediatri ha più di 5 anni, rispetto alla media nazionale del 81,8%.

La carenza di pediatri di libera scelta in Calabria non è solo un problema locale, ma rappresenta una sfida che richiede un approccio olistico e soluzioni innovative. Garantire un accesso equo e di qualità all’assistenza sanitaria pediatrica è fondamentale per il benessere dei bambini e delle loro famiglie.

Affrontare questa problematica, richiederà un impegno coordinato da parte delle autorità sanitarie regionali e nazionali. Un approccio strategico potrebbe coinvolgere diverse azioni, tra cui la promozione della formazione specialistica in pediatria nella regione, l’incentivazione dei pediatri a stabilirsi e lavorare in Calabria, ed il miglioramento delle condizioni di lavoro e delle infrastrutture sanitarie. Soluzioni innovative potrebbero includere l’implementazione di telemedicina per estendere la copertura sanitaria nelle aree remote e l’introduzione di programmi di prevenzione e di screening pediatrico per identificare precocemente eventuali problemi di salute.

Inoltre, è importante coinvolgere attivamente le comunità locali e le organizzazioni non governative nel processo decisionale e nell’implementazione di interventi mirati. Con un approccio collaborativo e multidisciplinare sarà possibile affrontare efficacemente questa sfida e garantire un futuro più sano per i bambini della Calabria.

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