A GIUGNO CONSIGLIO NAZIONALE IN CALABRIA

Consiglio Nazionale Slow Food per la prima volta in Calabria. Condotte, da pochi giorni il ritorno di Vibo. Tanti gli appuntamenti in agenda a partire dalla Primavera. Dal nuovo sito per dare visibilità regionale alle iniziative, all’accoglienza dei 27 studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (BRA) ospitati dall’8 aprile tra Catanzaro, Soverato e Rossano. A maggio la partecipazione al Salone del Libro di Torino con la Calabria ospite d’onore. A spiegare i prossimi step di SLOW FOOD CALABRIA è il presidente regionale Nicola FIORITA nell’intervista di Eugenio FURIA sull’ultimo numero del settimanale Corriere della Calabria. IN CALABRIA IL PRIMO EATALY DELLA LEGALITÀ. Il più grande negozio di cibo etico – si legge – privo di contaminazioni mafiose. Questo progetto è stato sottoposto dallo stesso presidente FIORITA all’attenzione dei Ministro per la Coesione del territorio Fabrizio BARCA come una delle “99 ideas” in corsa per la valorizzazione di Reggio Calabria. A giugno, dal 21 al 23, per la prima volta, il Consiglio Nazionale di Slow Food sarà ospitato in Calabria. Saranno presenti tutti i presidenti regionali e i dirigenti nazionali. L’appuntamento sarà a BELMONTE, centro del basso Tirreno cosentino. L’importante tappa di giugno – prosegue FIORITA – sarà possibile grazie al sostegno dei soci e dei piccoli produttori delle sei eccellenze a rischio estinzione (le altre sono il CACIOCAVALLO DI CIMINÀ, il MOSCATO AL GOVERNO DI SARACENA, LE LENTICCHIE DI MORMANNO, il CAPICOLLO AZZE ANCA prodotto nell’area grecanica del Reggino e la CARNE PODOLICA) con il contributo dell’amministrazione comunale di Belmonte. Dall’8 al 12 Aprile – continua il presidente regionale Slow Food – accoglieremo inoltre 27 studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo-Bra (Cuneo). Saranno ospitati tra Catanzaro, Soverato e Rossano. Provengono da 14 Paesi di tutto il mondo e, in tutto il mondo porteranno, lavorando da cuochi e da critici il meglio della tradizione calabrese. Testeranno i nostri piatti identitari e la qualità locale, dal “Morzello” ai prodotti di Libera. Il loro sarà un tour nelle eccellenze: penso alla Valle del Marro e ai Kiwi di Maropati, esempi di bene confiscati alla mafia cui l’etica della produzione si trasforma in quella che mi piace chiamare “egemonia mafiosa”. Il messaggio che sempre più vogliamo lanciare – conclude FIORITA nell’intervista – è che anche in Calabria Slow Food non è solo un club per gli amanti di buon cibo, ma soprattutto un progetto finalizzato alla consapevolezza dei cittadini e alla loro necessità di controllare e informarsi sulla produzione, la commercializzazione e i consumi alimentari. Al di là – chiosa – della fiammata di moda che sta investendo l’enogastronomia, Slow Food con la sua lunga attività, è lì a dimostrare come un’altra idea di consumo, critico ed etico è possibile.

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