La Democrazia si è accorta di non essere più di moda, e perciò ha deciso di suicidarsi.
Quello che fa male, nel quadro che oggi presenta il mondo, non è tanto il dover prendere atto della fine dell’illusione, il dover constatare che non c’è più spazio per il sogno dell’uguaglianza e delle pari opportunità, della difesa dei deboli, della preminenza dei diritti sui privilegi, della necessità che il diritto prevalga sulla sopraffazione. Dover constatare, insomma, che l’idea di democrazia che ha guidato il mondo occidentale dopo la fine della II Guerra mondiale si sta estinguendo.
No, no è questo che fa più male.
Trump, per la seconda volta, ha trionfato negli USA grazie al voto dei suprematisti bianchi, certo; ma anche a quello degli italoamericani, quelli che due o tre generazioni fa erano considerati subumani, e di altri come loro, tanti immigrati, proletari, sotto occupati, emarginati; e di tante donne, pur se a loro vuole togliere il diritto all’aborto, se ha pubblicamente dichiarato di considerarle oggetti, se di donne è accusato di aver abusato più volte.
In Europa la situazione non è diversa, e in effetti i sintomi si vedevano già – a partire dall’Italia – con l’avvento del berlusconismo. Ricordo bene il mio amico che, pur essendo intelligente e colto, mi disse di aver votato Berlusconi “perché è già ricco, quindi non fa politica per arricchirsi”; quel Berlusconi che incantò, oltre a lui, milioni di altri come lui autodefinendosi “il presidente operaio”, lui che viaggiava con l’elicottero privato e faceva la spola tra le ville faraoniche di cui disponeva un po’ ovunque in Italia. Oggi Giorgia Meloni ha un gran seguito perché vanta le sue origini proletarie, lei che dall’età di 21 anni vive più che agiatamente di politica; lei che irride “la sinistra al caviale” ma non fa mistero di aver acquistato una villa milionaria.
Le destre avanzano trionfalmente in tutto il mondo, dall’Argentina di Milei all’Austria e alla Germania nostalgiche del nazismo, all’Ungheria che ormai della democrazia è solo una caricatura; dalla Francia dove Marine Le Pen si prepara all’assalto all’Eliseo, all’Israele di Netanyahu che usa metodi da III Reich per liberarsi dei Palestinesi e non si vergogna di accusare di antisemitismo chi denuncia il genocidio che sta perpetrando, per non parlare della Russia di Putin e, ora, del trionfo di Donald Trump e di Elon Musk negli USA. A proposito degli USA, è facile prevedere che, a fronte di un Trump senescente e velleitario, il vero padrone del vapore sarà l’immaginifico, vulcanico Musk, arcimiliardario e autocratico, geniale nell’imprenditoria e fascistoide nelle relazioni umane, con prevedibili conseguenze sul destino della nazione che si vantava di essere la portabandiera della democrazia e della libertà nel mondo.
Trump, imprenditore inetto ma comunque ricco per diritto ereditario, ha fatto di tutto per dimostrare quanto è volgare, bugiardo, incoerente e indifferente al destino di chi ricco non è; lui e Musk non hanno fatto mistero di infischiarsene dei lavoratori che ritengono di poter licenziare a proprio piacimento; Milei, nel nome del liberismo più sfrenato, in un’Argentina già stremata per bloccare l’inflazione sta distruggendo lo Stato sociale e gettando sul lastrico milioni di persone; qui in Italia, la destra al governo smantella la Sanità pubblica a vantaggio di quella privata, toglie fondi alla Scuola pubblica a vantaggio di quella privata, colleziona figuracce, scandali, denunce, sfacciati nepotismi (ribattezzati “amichettismi”, ma la sostanza non cambia), leggi scritte con i piedi, sprechi immani di fondi pubblici.
Eppure costoro – tutti costoro – continuano a volare nei sondaggi, la gente continua a dar loro il suo appoggio. Quello che fa male, dunque, non è tanto il dover prendere atto che il sogno della democrazia si sta trasformando – di nuovo – nell’incubo delle autocrazie, dei nazionalismi, del liberismo più sfrenato, quanto il constatare che a volere tutto questo sono proprio coloro che – votandoli o rinunciando al diritto di andare a votare – nel nuovo mondo che stanno contribuendo a modellare saranno oppressi, umiliati ed emarginati molto di più e in modo molto più definitivo di quanto non lo siano ora.
Poi si sa come andrà: prima o poi si risveglieranno e di chi giulivi hanno mandato al potere diranno “ ci hanno mentito, ci hanno ingannato”, quasi che le menzogne non fossero clamorose e che l’inganno non fosse evidente già da prima.
Ad uno dei suoi comizi elettorali Trump ha testualmente dichiarato: “Votatemi ora, così non dovrete più avere il fastidio di votare in futuro”. È il sogno di tutti gli autocrati o aspiranti tali ed evidentemente è, oggi, il desiderio di tutti coloro che li votano, o a votare non ci vanno nemmeno più.
Un sogno, o un incubo, che rischia di trasformarsi in realtà.
Giuseppe Riccardo Festa
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