
Ho dato mandato al mio legale di fiducia, Avv. Giovanni ZAGARESE, di procedere con un esposto-querela nei confronti di ben individuati personaggi che, nei giorni scorsi, si sono resi autori di commenti falsi e denigratori rispetto alla mia persona, pubblicati sul gruppo Facebook IO NON CHIUDO, nato per raccogliere le adesioni nella battaglia a difesa del Tribunale di Rossano; gruppo di cui sono membro avendovi aderito sin dalla sua costituzione. È quanto dichiara il sottosegretario regionale alla protezione civile Giovanni DIMA sottolineando la necessità, non più dilazionabile, di agire rispetto ad affermazioni intollerabili, a tutela delle proprie immagine, dignità, moralità e condotta politica. Da più giorni dichiara DIMA è stata artatamente avviata e stimolata una mediocre campagna dodio, fatta di falsità ed accuse prive di qualsiasi fondamento logico e storico, esplicitamente destinata alla mia persona; una campagna vile, innescata ed oleata quasi quotidianamente, in ogni occasione, da dichiarazioni non corrispondenti al vero, comunque molto discutibili e che di fatto producono reazioni che tendono ad alterare lazione condotta dal sottoscritto in difesa del Tribunale di Rossano. Una campagna di scientifica disinformazione scandisce del tutto interessata, atteso che viene imbastita o sollecitata con molto ritardo rispetto agli eventi in questione. Da parlamentare nazionale prosegue il sottosegretario non ho, per un solo momento, mollato la presa rispetto alla questione della salvezza del presidio di giustizia di questa città e della Sibaritide. Fatti, documenti, attività prodotta e numerosi co-protagonisti di questa battaglia, su tutti il senatore Maurizio GASPARRI e il Sindaco di Rossano Giuseppe ANTONIOTTI, insieme a tanti altri esponenti politici anche del centro sinistra ed avvocati, possono testimoniare quanto e come ho vissuto e seguito, passo passo, senza alcuna interruzione, lintera vicenda del riordino dei distretti giudiziari. In particolare voglio ricordare che il senatore GASPARRI reagì in modo forte e determinato allindomani del provvedimento SEVERINO, a conferma del tradimento perpetrato da quel Ministro che pure aveva dato garanzie sul mantenimento del presidio rossanese! In questo momento prosegue DIMA insieme alla necessità di continuare la battaglia per ottenere la revisione del decreto di soppressione del Tribunale, avverto e rivendico tuttavia lesigenza di difendere il mio onore personale prima ancora che politico. Non cederò di un centimetro di fronte alle falsità, alle denigrazioni ed allevidente tentativo di gogna mediatica che da qualche parte si vorrebbe tenere in piedi. Come di recente ho avuto modo di spiegare, intervistato da una emittente tv territoriale, e come spiegherò anche meglio nei prossimi giorni, non consentirò a nessuno conclude DIMA di iniettare ombre velenose e false su quella che è stata la mia assoluta linearità rispetto alla legge delega sul riordino della geografia giudiziaria, collegata alla Finanziaria del 2011 la cui approvazione, come tutti ricordano, avvenne con voto di fiducia richiesto alla maggioranza di centro destra dal Governo dellepoca. Quella legge delega, come ho già avuto modo di dire, sarebbe dovuta essere gestita, in tutte le sue fasi, dal Governo BERLUSCONI e dal Ministro NITTO PALMA, mentre così non avvenne a causa della crisi di quel governo che portò allEsecutivo MONTI, consegnando quellimpianto legislativo prima allex Ministro SEVERINO e, dopo le elezioni, allattuale Ministro CANCELLIERI, con tutti gli errori di valutazione e decisione che ne sono seguiti e che ho evidenziato e contestato sin da subito. (Fonte: Lenin MONTESANTO Comunicazione & Lobbying).
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