URBANISTICA E IDENTITÀ AL 9° EUROMED MEETING

URBANISTICA E IDENTITÀ AL 9° EUROMED MEETING OCCHIUTO: L’ARCHITETTO HA RESPONSABILITÀ SOCIALE SARDO: IL PANETTONE NON È PIÙ ITALIANO CARIATI (CS), Lunedì 30 Agosto 2010 – L’architettura o è sostenibile oppure non è architettura. In questo senso, l’architetto ha una responsabilità sociale enorme. Occorre sforzarsi di guardare di più ai modelli di urbanistica sostenibile inventati nell’antichità, ad esempio a Turi, qualche millennio fa. Una delle grandi questioni italiane è non avere avuto rispetto per l’ambiente e attenzione per le tematiche energetiche. – Qualità rischia di diventare oggi una parola vuota, abusata, insignificante. Prima degli anni ’50 l’agricoltura era biologica per definizione. Oggi, con i fertilizzanti, siamo al paradosso: perché l’agricoltura venga infatti definita biologica deve avere marchi e certificazioni, per distinguersi da quella industriale. Gli stessi cosiddetti prodotti tipici rischiano di diventare una truffa colossale. Un esempio: il panettone. Esiste da secoli, ma viene prodotto con ingredienti che provengono da ogni parte del mondo, tranne che dall’Italia, se non per l’aria e forse l’acqua! Non bisogna essere contrari all’innovazione per riconoscere, infatti, che quando arriva nei territori, spesso distrugge le produzioni locali e riduce alla fame i contadini. Sono queste alcune delle riflessioni emerse nel corso delle partecipatissime lezioni tenute, rispettivamente, da Mario OCCHIUTO, presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Cosenza e da Piero SARDO presidente della fondazione Biodiversità di Slow Food, in una delle ricche tappe cariatesi dell’Ecole d’Eté 2010 in Management dell’Identità e dello Sviluppo Sostenibile. – Ospitate nel centro sociale comunale le lezioni di OCCHIUTO e SARDO, insieme a quella magistrale tenuta da Orietta ROSSINI coordinatrice del Museo dell’Ara Pacis di Roma, alla presenza tra gli altri del Prof. Giorgio ANSELMI segretario nazionale del MFE, sono state introdotte dal Sindaco di Cariati, Filippo SERO che ha ribadito la qualità delle decenze e delle materie scelte da “Otto Torri sullo Jonio” per l’Edizione 2010 del Meeting Euromed. – E necessario lasciare a chi verrà – ha tra l’altro detto l’Architetto OCCHIUTO – un mondo più sostenibile e le stesse quantità e qualità di risorse. La Cultura è la sola che può invertire le pessime tendenze acquisite e purtroppo consolidatesi in questi decenni. Proiettando attraverso diverse slide le importanti realizzazioni che portano la sua firma in Cina, in particolare a Shangai, OCCHIUTO ha poi sottolineato la capacità, tutta italiana, di esportare serietà, passione e professionalità all’estero. – Fame e obesità nel mondo – ha detto Piero SARDO – sono risvolti della stessa medaglia. Analogo discorso va fatto per le ingiustizie di cui è vittima il mondo animale, in termini di qualità della vita e, quindi, di salute dell’uomo. La crescita rapida in batteria è infatti dannosa, anche a causa delle tossine presenti nelle carni prodotte da animali allevati in spazi ridotti e per i prodotti chimici usati su di loro per filtrare gli escrementi. La spesa – ha continuato l’esponente nazionale di Slow Food – deve essere riequilibrata. Vanno premiate le produzioni nelle quali c’è ancora un’anima. Serve cambiare direzione, verso un cibo che sia buono, sano, pulito e giusto. E questa – ha concluso SARDO – è una battaglia trasversale che spetta a tutti i Paesi. Pagare il giusto, vuol dire anzi tutto evitare sprechi (si pensi al packaging!). Occorre privilegiare l’agricoltura di piccola scala, non essendo più possibile continuare con la monocoltura. I terreni necessitano di rotazione. Slow Food è forse responsabile dell’innalzamento dei costi per taluni prodotti di qualità, determinato dalla proliferazione di guide e selezioni. Ma è anche vero che, per restare ad esempio alla Calabria, per anni si è soltanto fatto olio lampante. Oggi, più in generale, si è compreso che un buon gastronomo o è anche ecologo o è un idiota.

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