
Il caldo estremo di questi giorni, causato dalla cosiddetta bolla africana, non è più un’eccezione ma una condizione ormai strutturale dei mesi estivi in Calabria. Le temperature registrate stanno superando ogni soglia di sopportazione, mettendo a serio rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori esposti al sole per diverse ore al giorno, in particolare nei settori dell’agricoltura, del florovivaismo e nei cantieri edili.

Nel 2024, infatti, con apposita ordinanza, Occhiuto aveva stabilito tale divieto “con efficacia immediata e fino al 31 agosto”, riconoscendo la necessità di una misura straordinaria in attesa di un accordo strutturale tra parti datoriali e sindacali. Quell’ordinanza venne giustamente adottata anche su richiesta delle organizzazioni sindacali, a tutela della salute pubblica e per limitare l’impatto dello stress termico ambientale.
Oggi le condizioni sono analoghe, se non peggiori. Ritardare ulteriormente un provvedimento di buon senso equivarrebbe a ignorare il rischio reale a cui sono esposti quotidianamente centinaia di lavoratori calabresi. Lo stress termico non è un fastidio, ma una seria minaccia per la salute e la vita.
Il Presidente Occhiuto dimostri responsabilità istituzionale e sensibilità sociale: firmi subito l’ordinanza. Non c’è tempo da perdere.
Davide Tavernise
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