SCALIOTI REPLICA: Tanto rumore per nulla.

     Avevo messo in conto che la pubblicazione del mio articolo potesse mettere in moto attacchi, critiche, travisamenti di parole, accuse inconsistenti (per fortuna tra tantissimi apprezzamenti). Ma per una volta ho voluto provocare e scrivere quello che pensavo e che, ovviamente, continuo a pensare.

    Ho apprezzato molto l’eleganza della risposta pacata e signorile del dott. Campoli, magari avremo modo di conoscerci, anche se certamente non avrò bisogno di un Cicerone che mi illustri il paese dove ho sempre vissuto, se si eccettuano pochi anni, dove ho studiato, lavorato, dove i miei figli hanno trascorso l’infanzia, dove continuo tuttora a tornare appena posso e dove ho i miei affetti e tante conoscenze con cui continuo a confrontarmi, dove porto amici di altre città che rimangono estasiati, forse perché hanno occhi abituati a ben altri scempi oppure scevri da condizionamenti. E magari, perché no, mi piacerebbe ricambiare l’invito per fargli vedere la parte buona, operosa, positiva e propositiva di Cariati. Il fatto che io sia una persona riservata che non ama mettersi in mostra non vuol dire che non giri per Cariati, di cui conosco bene i limiti, i problemi e le criticità! Ma non era l’ottimismo il sale della vita?

      Più nervoso e piccato, forse punto sul vivo, il prof. Liguori, che apprezzo moltissimo per i suoi studi storici anche se, a quanto pare, ed è la SOLA questione che ho sollevato, (nonostante mi sia stato incomprensibilmente risposto altro), nessuno (o solo chi è di suo gradimento) può usufruirne se non con la citazione dell’autore a grandi lettere, anche quando si tratta di una semplice ristampa di una vecchia brochure che circola con poche varianti da moltissimi anni a Cariati. Ne ha tutti i diritti, mai detto il contrario, sono io che certamente sbaglio a pensare che certi patrimoni culturali sia bene farli “girare” senza limitazioni.

    Mi scuso per questa ingenuità. Ridondante la riscrittura del panegirico, perché del mio illustre concittadino non mi sembra di aver voluto scalfire i meriti che non perde occasione di ri-elencare con la consueta umiltà che contraddistingue i grandi. Ma, con il dovuto rispetto, forse è lui che non ha colto il senso di quello che ho detto scambiandolo per un’invettiva.

     Quanta esagerazione e quanta acredine, questa sì ingiustificata! Bisognerebbe rileggere bene ciò che ho scritto, senza ravvisare sensi occulti in parole che mi sembrava fossero semplici da comprendere. Inoltre ci tengo a difendere la mia libertà, non sono una marionetta in perenne campagna elettorale come altri, né l’avvocato di nessuno: se avessi voluto farlo avrei fatto appositi studi. Dietro il mio nome c’è la mia persona, non quella di qualcun altro. Chi pensa questo sarà forse abituato a trucchi del genere, ma le mie parole restano solo mie e mia è la responsabilità di quello che ho scritto: non sarebbe giusto affibbiarla ad altri.

       I miei scritti su Cariati e i cariatesi si fermano qui, non ho intenzione di continuare a urtare la sensibilità di nessuno né di alimentare commenti fuori luogo e sterili (per non dire sgrammaticati) che, ahimè, sanno sempre e solo di politica, anche perché potrebbero protrarsi all’infinito e non ho il tempo e la predisposizione.

    Da domani ricomincia il mio amato lavoro e, come sempre, mi dedicherò a quello.

   Auguro a tutti i lavoratori con l’animo nobile una serena ripresa o, a chi non aveva interrotto, una buona continuazione. Ai ragazzi e studenti cariatesi, invece, auguro una ripresa scolastica “normale”, dopo tutti gli inconvenienti passati, e li invito a usare sempre il loro cervello, a non farsi influenzare dalle parole gridate degli altri, ma a verificare i fatti e costruirsi una coscienza critica su ogni cosa, che sarà quella che li farà distinguere e che darà loro la forza interiore necessaria a non farli dubitare della verità, anche quando non è popolare, e a non essere abbindolati da nessuno. A molti di loro, anche miei ex studenti, che mi hanno contattato, rigiro i complimenti e la stima per non aver politicizzato le mie parole e per avermi dimostrato di aver capito il mio messaggio. Mi fanno essere orgogliosa del lavoro che ho scelto e sempre più convinta che hanno intelligenze più vive e aperte di quelli che le sbandierano. Ad maiora semper. Fatti, non chiacchiere.

Mafalda Scalioti

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