
Emergenza rifiuti, la situazione territoriale è diventata talmente grave ed allarmante che non è più tollerabile lindecisionismo ed il silenzio. Le città dellArea Urbana e del basso ionio sono letteralmente inguardabili, invase da tonnellate di spazzatura, con il picco di oltre 3000 tonnellate raggiunto a Corigliano, priva di un governo politico. Non se ne esce né con la demagogia, né con la cultura del no a tutto. La diffusione obbligatoria e massiccia della differenziata resta la strada maestra nel medio e lungo termine. Ma adesso va smaltita subito lindifferenziata pericolosamente accumulatasi da settimane sulle nostre strade. È quanto ha spiegato il consigliere regionale Giuseppe CAPUTO intervistato stamani (sabato 9 marzo) dai giornalisti Matteo LAURIA, Rossella MOLINARI, Matteo MONTE e Fabio BUONOFIGLIO nella trasmissione di approfondimento DIRITTI IN DIRETTA su Cometa Radio. Incalzato dalle domande, CAPUTO è ritornato sullanalisi del voto del 24 febbraio scorso (abbiamo perso ma restiamo primi dopo Grillo, per un atto di fiducia degli elettori verso il Pdl); sul ruolo dellUdc su scala regionale e locale (i rapporti sono buoni ma rivendico capacità e libertà di analisi), sulla questione del Tribunale di Rossano (la deputazione calabrese non ha saputo fare gioco di squadra), sulle prossime amministrative a Corigliano (non è stata incisiva, per come poteva essere, lesperienza dei commissari in una Città divenuta un campo di battaglia), sul possibile rimpasto in Giunta regionale (spetta al Presidente SCOPELLITI ogni decisione), sul rilancio del governo regionale (SCOPELLITI dovrà verificare i risultati prodotti dagli assessori e, nello stesso tempo, dei dirigenti a qualsiasi livello, dipartimento per dipartimento), sullofferta sanitaria territoriale (si è ridotto il debito, ma restano i disagi) nella prospettiva del nuovo Ospedale della Sibaritide sul quale ha detto finalmente si procede spediti. Partendo dalla notizia dellauto-proroga attuata dal Commissario, CAPUTO ha rinnovato lappello alla magistratura ad avviare tutte le necessarie indagini su 16 anni di fallimentare gestione commissariale, distintasi per lo spreco di oltre 1 miliardo di euro a fronte di nessun risultato prodotto e, anzi, di unemergenza lasciata esplodere senza soluzioni. E sulle soluzioni per uscire da questa fase storica ha proseguito non ho nulla da apprendere da certe sigle ambientaliste. La via duscita resta la differenziata che, tuttavia, esige tempi non brevi perché va sensibilizzata, con grande impegno e capillarità, soprattutto nelle famiglie e nelle scuole. Va modificato un modello culturale partendo proprio dalle famiglie. Bisogna poi però programmare il complessivo ciclo dei rifiuti su scala regionale, provinciale e locale, in unottica di governo responsabile e sostenibile della risorsa-rifiuti; un governo che non può non essere territoriale, cioè vicino lì dove il rifiuto viene prodotto, evitando la beffa di aggiungere i costi per il trasporto altrove. Vanno realizzati nuovi e più efficienti impianti di selezione, così come vanno sistemati, attraverso una manutenzione oggi assente, gli impianti esistenti, come a Bucita. Ma nellimmediato, rispetto ad unemergenza che non si governa con le chiacchiere o con la demagogia, vanno usate le discariche esistenti e messe in funzione quelle autorizzate e pronte a ricevere gli scarti trattati, come quella sita nel territorio di Scala Coeli che potrebbe rappresentare una boccata dossigeno per questo territorio. Continuare a far finta di non capire, credendo di proporre soluzioni che però non risolvono nulla, parlando soltanto della differenziata che non cè e che dovrà essere a regime fra mesi ed anni, continueremo ad aggravare di disagi, rischi e costi le cittadinanze che sono stufe di questa situazione ormai paradossale. Se è vero che, come Regione, spendiamo oltre 170 euro pubblici per tonnellata di rifiuto portato in Puglia, invece di conferirli in Calabria!
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