SCALA COELI. I Comitati antidiscarica del Basso Ionio promuovono nuove iniziative in difesa del territorio e un sit-in informativo (il 1° luglio presso l’ex ospedale di Cariati), per ribadire il no all’ampliamento della discarica privata per rifiuti speciali in località Pipino di Scala Coeli (CS).
Dopo il risultato ottenuto dal Comitato Ambientale e dai cittadini della Presila, di sospensione dei conferimenti nella discarica di Celico decretata dal Presidente della Regione Mario Oliverio, si rinnova l’impegno dei comitati “storici” in lotta dal 2009 contro la presenza dell’impianto nella valle del fiume Nika (Comitato Scala Coeli, i movimenti Lampare, Terra e Popolo e altri), e quello dei gruppi di più recente formazione (Comitato #CariatiPulita e gruppo di Crucoli); con loro, infatti, si sta rafforzando la “rete” di movimenti civici e ambientalisti creata in Calabria per condividere contatti, idee, iniziative di proposta e di lotta tese alla tutela ambientale e dei beni comuni, oltre che alla rivendicazione di tanti diritti negati a causa dell’abbandono da parte delle istituzioni.
Con questa consapevolezza nei giorni scorsi, le rappresentanze dei comitati di Scala Coeli, Cariati, Rossano, Crucoli si sono riunite nel piccolo centro collinare, ponendo sul tavolo del confronto, vivace ma assai proficuo, un’attenta analisi della situazione e del percorso finora seguito, con la proposta di nuove azioni di resistenza e sensibilizzazione.
L’annosa questione della discarica di Scala Coeli, che sorge in una zona ad alta vocazione agricola e turistica, tra corsi d’acqua, sorgenti sulfuree, coltivazioni biologiche, allevamenti del bovino podolico, colture protette dal marchio “DOP” e IGP, riguarda un ampio territorio compreso tra la provincia cosentina e quella crotonese: i comuni di Crucoli, Terravecchia, Umbriatico sono direttamente confinanti con l’area occupata all’impianto privato di proprietà Bieco s.r.l.; Cariati e Mandatoriccio, sono ugualmente interessate per la vicinanza al luogo e Cariati, in particolare, è attraversata dal fiume Nika, alimentato da affluenti che scorrono proprio a ridosso della discarica.
Le azioni intraprese, da quando si è avuta notizia della richiesta, da parte della Bieco s.r.l, di Autorizzazione Integrata Ambientale per l’ampliamento della discarica, secondo i rappresentanti dei comitati sono state importanti, ma non bastano. Il riferimento è, ovviamente, al positivo coinvolgimento delle istituzioni locali, le quali hanno anche deliberato rispettivi consigli comunali (tranne Scala Coeli) la contrarietà alla nuova discarica della Bieco e partecipato al dibattito; alle iniziative di esponenti politici rilievo (le interrogazioni parlamentari dell’on. Paolo Parentela del M5S, di Sinistra Italiana e del consigliere regionale Giudiceandrea); alle prese di posizione di Confagricoltura, Legambiente, Italia Nostra; ad azioni dimostrative come la “Festa di primavera alla discarica” dello scorso aprile, cui hanno partecipato, oltre ai movimenti, gli agricoltori e rappresentanti delle forze politiche, sociali ed economiche.
Ora, affermano, è tempo di lavorare sodo alla sensibilizzazione e al coinvolgimento dei cittadini. Il sit-in informativo, previsto per sabato 1 luglio dalle ore 9.00 nelle vicinanze dell’ex ospedale civile di Cariati, ha questo fondamentale scopo.
L’invito a partecipare, rivolto a cittadini, studenti, associazioni, forze politiche e sociali, rappresentanze istituzionali, vuole incentivare la presa di coscienza dei danni che l’ampliamento smisurato della discarica di Scala Coeli (11 volte la superficie attuale, per una capacità di abbanco di oltre un milione di metri cubi di rifiuti speciali provenienti da tutta l’Italia) potrebbe arrecare alla salute pubblica, all’ambiente, alla vivibilità, alle possibilità di sviluppo di tutto il Basso Ionio.
Tutto ciò sapendo che i risultati si ottengono, quando la lotta nasce dal basso e ci si muove insieme sulla via dei diritti, come è avvenuto e avviene in varie località della Calabria e del Sud Italia:in Presila, a Scanzano, a Battaglina e nella stessa Valle del Nika dove la resistenza dei cittadini ha vinto dal 2009 fino al 2015, quando, purtroppo, è stata autorizzata l’apertura della prima discarica.
Una resistenza che oggi non accetta ulteriori raggiri, ma continua cercando un positivo dialogo con le istituzioni; i Comitati, infatti, attendono di essere convocati in Commissione Regionale Ambiente per poter finalmente esplicitare all’organo del Consiglio Regionale le sacrosante ragioni di un intero territorio.
La RETE dei COMITATI e dei MOVIMENTI
in Difesa del Territorio e dei Diritti nel Basso Ionio
(Scala Coeli, Cariati, Rossano, Crucoli)
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Ass. Le Lampare – Basso Jonio Cosentino, Cariati
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