C’è necessità di un progetto per il recupero delle persone detenute, che dovrebbe dare risultati lusinghieri, sia in termini di qualità che di risparmio economico.
La situazione degli Istituti di Pena in Italia è nota e in Calabria non è di meno: sovraffollamento cronico, promiscuità, insufficienza delle politiche di riabilitazione, carenza di personale. Ne consegue un impoverimento della funzione rieducativa, che pure la Costituzione Italiana individua come prima finalità degli Istituti di Pena. La necessità di agire con strategie educative efficaci è confermata anche dall’altissima quota della recidiva per chi sconta la pena in carcere. La situazione è drammatica, tanto che la Corte Europea per i diritti dell’uomo ha espresso la sua condanna per la situazione carceraria italiana, definendola “mortificante”.
A fronte di una tale situazione, risultano essere sempre più urgenti e importanti, iniziative che tracciano percorsi alternativi al carcere e di recupero sociale delle persone detenute attraverso il lavoro. Compito della Regione Calabria, quindi nel dettaglio, dovrebbe concretizzarsi nel promuovere azioni per il recupero delle persone detenute, maschi e femmine, nelle cinque province, muovendosi su quattro assi, quello dell’inclusione sociale e abitativa per chi sta finendo di scontare i propri debiti con la giustizia, il reinserimento nel mondo del lavoro, la formazione e il sostegno alla persona. Se oltre, alla istituzione del Garante Regionale per i detenuti, che dovrebbe essere trattato nella prossima seduta del Consiglio Regionale riusciamo a creare questo nuovo percorso di recupero, possiamo dire che anche la Calabria, si pone al passo con i tempi.
Maria Josè Caligiuri
Responsabile Regionale del Dipartimento Diritti Umani e Libertà Civili di Forza Italia in Calabria
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