LA MINORANZA DIFFIDA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO CATALDO RIZZO

I consiglieri comunali di opposizione (Filomena Greco, Tommaso Critelli, Mario Sero e Francesco Cosentino) a poche ore dalla convocazione dell’assise civica, prevista per oggi pomeriggio, denunciano la mancata iscrizione all’ordine del giorno, richiesta fin dal 3 luglio scorso, dei punti riguardanti il bilancio preventivo e pluriennale che il presidente del consiglio, Cataldo Rizzo, non ha inteso inserire nella discussione limitata alla questione dell’adesione alla Sua (Stazione unica appaltante) ed alla vicenda Sogefil (la concessionaria della riscossione dei tributi licenziata dall’esecutivo per presunte irregolarità). Le liste di minoranza diffidano formalmente il citato presidente del consiglio e lo invitano “al rispetto delle norme regolamentari e statutarie”. L’adunanza di oggi nasce col piede sbagliato ed in un mare di polemiche. Riepiloghiamo: le opposizioni presentano formale richiesta di convocazione della civica assemblea il 5 giugno scorso, ma decorsi venti giorni, come stabilisce la norma, il presidente del consiglio non ottempera alla bisogna. Da qui l’esposto al Prefetto che convoca le opposizioni ed esorta il sindaco ed il presidente del consiglio a convocare, senza indugio, l’adunanza. Invero, ribadiscono le minoranze, è ormai invalso “l’uso del non rispetto sistematico delle regole democratiche, se è vero che questo è l’ennesimo colpo di mano di un governo civico che evita il confronto su punti importantissima per l’intera collettività”. Il tentativo dell’esecutivo, sostenuto dalla maggioranza, sarebbe quello di evitare il confronto: “Qual é lo stato attuale della vertenza tra il Comune e la Sogefil? È stata posta in essere una qualsiasi forma di azione giudiziaria a tutela del Comune? Esiste la fideiussione? E se esiste, è stata riscossa?”. Sono i dubbi del quartetto che punta l’indice su un altro problema irrisolto; l’adesione alla Stazione unica appaltante (Sua), soprattutto “alla luce del caos creato attorno all’appalto del Mercato Ittico, segno di profonda crisi morale, istituzionale e di pura gestione”. In realtà, le due questioni sono poste all’ordine del giorno da diverso tempo, ma non sono mai state affrontate dall’assemblea perché puntualmente rinviate alle sedute successive a colpi di maggioranza. A queste si aggiunge, come dicevamo, la problematica del bilancio, anch’essa rimandata sine die. Il tema sull’adesione alla Sua era stato sollevato, in tempi non sospetti, dall’assessore Sergio Salvati, anche per rimuovere certe “fastidiose” voci circa l’aggiudicazione degli appalti. La posizione del Salvati fu “sposata” dalle opposizioni ma, al momento di discuterla, e quando la maggioranza chiese, e naturalmente ottenne, di porre ai voti il rinvio del punto, lo stesso Salvati si allineò. Ergo, la questione, lungi dal risolvere problemi di pratica utilità, rappresenta un banco di prova per la tenuta dell’esecutivo. Detta brutalmente: l’assessore Salvati voterà contro la sua proposta per adeguarsi alla maggioranza? Adesso, alla luce del mancati inserimento degli altri punti all’ordine del giorno concernenti delicate questioni di bilancio, atteso che l’ente, come attesta lo stesso consiglio comunale, “risulta strutturalmente deficitario” (un eufemismo per dire che non ci sono quattrini), si annuncia un dibattito bollente, degno di rivaleggiare con il caldo soffocante dei giorni scorsi.

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