La mia fase 2: come sarà?!

ogni tragedia trascina con sé il seme della rinascita

Oltre a tutta la metà della mia reclusione forzata – chi scrive è alla quarta settimana – non ho mai perso la voglia di esternare le sensazioni che percepivo, da quanto mi accadeva attorno.

Poi è sopraggiunto il catastrofico buio.

Ho perso all’improvviso quel desiderio di raccontare cose e fatti che mi riguardavano in prima persona.

E’ calato dinanzi a me un velo nero.

L’angoscia è prevalsa.

Non mi ha risparmiato.

Non sono riuscito a scacciarla via.

Del resto, chi avrebbe mai detto che quella che pensavamo un fermo momentaneo delle nostre vite, avrebbe provocato così tali conseguenze?

Ancora forte ci appare il nemico invisibile e sfuggente.

Al cospetto di un panorama crudele mi è venuta meno ogni iniziativa, che mi potesse, anche egoisticamente, aiutare a liberarmi dalla paura.

A fronte di tale stato d’animo non ho avuto scampo.

La penna, che comanda la mente, non ne ha voluto per niente sapere.

Solo da qualche giorno l’idea che c’è qualcosa da prevedere – la cosiddetta fase 2 – ancora sotto forma di rigorosa ipotesi, qualche piccolo pensiero si è messo in circolo.

Quasi m’intimorisci, tuttavia, dargli gambe!

Mi atterrisce la sola idea che la linea del contagio possa riprendere a salire e, quindi, che tutto torni a com’è adesso.

Ma voglio forzarmi.

Intravedere una luce in fondo al tunnel.

Un post isolamento.

Altrimenti rischio di ripiombare nuovamente al punto di partenza.

Dobbiamo intenderci che il dopo non sarà come quando si ri-inizia dopo un periodo di ferie.

In fono l’economia è crollata e ne risentiremo sulla nostra pelle.

In più, saremo costretti a fare i conti con un mondo diverso.

Una vita nuova che, almeno si spera, dopo un periodo di transizione possa essere migliore.

L’aria che andremo a respirare sarà completamente pulita.

Bisognerà innanzitutto preservarla.

Come si farà? Chi lo farà?

Guai a non farlo.

Quando capiterà un’altra di queste occasioni?

Sarebbe un errore tornare al passato.

L’obbligo sarà investire in una nuova direzione.

In un’economia dai tratti diversi da quella attuale, dove le persone dovranno essere rimotivate, creando una nuova ebbrezza rigenerativa.

In fondo, ogni tragedia trascina con sé il seme della rinascita. E di quella rinascita vorrei provare a riprendere la gioia di scrivere!

Nicola Campoli

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