Il Giro d’Italia di Marco Rossato fa tappa al porto di Cariati

Marco Rossato, dell’Associazione i Timonieri Sbandati, è partito il 2 giugno dal Salone Nautico di Venezia per il Giro d’Italia a Vela in autonomia che prevede 26 tappe in altrettanti porti turistici italiani coinvolgendo anche Igor Macera, amico storico e anch’egli con disabilità motorie. Il duo, con coraggio non comune, lo sta compiendo a bordo di Tornavento, un’imbarcazione speciale e quasi autonoma, che oltre al favore del vento può contare sulla propulsione di un motore elettrico e su un impianto fotovoltaico di bordo adeguatamente dimensionato.

La sfida è quella di verificare lo stato dell’arte dei porti turistici italiani a proposito dell’accessibilità. Al centro del discorso c’è un dato di fatto: avere strutture accessibili e confortevoli per chi è in carrozzina significa avere strutture accessibili e confortevoli per tutti. Tra i diversi parametri che stanno valutando Marco e Igor ci sono aspetti relativi alla sicurezza, eventuali ostacoli alla mobilità e anche alla tutela ambientale. La collaborazione con l’Associazione Marevivo punta infatti a mettere l’accento anche sul discorso della sostenibilità, e in particolare della plastica, in ambiente marino. Il Giro d’Italia si concluderà a settembre 2023 con l’arrivo al Salone Nautico di Genova.

Nella nottata di sabato 8 luglio Tornavento è arrivata a Cariati, attraccando nel porto turistico dove ad attenderla c’erano i soci della locale Sezione della Lega Navale Italiana e quelli della Delegazione di Mirto insieme all’Associazione “A vele spiegate” e al Delegato alla pesca e politiche di promozione del porto dell’Amministrazione comunale cariatese. Marco e Igor si sono fermati per riposare e ristorarsi provenienti da Policoro per poi ripartire nella mattinata di domenica per Crotone.

Sempre col sorriso e carichi di positività hanno chiaccherato con noi spiegando il perché del loro viaggio. – raccontano il presidente Francesco Cufari, il vice Nicola Sero e il segretario Vincenzo Rispoli – Vogliono dimostrare che per le imbarcazioni a vela fino a 10 metri è possibile pensare all’elettrico, come alternativa definitiva. Vogliono dimostrare che la disabilità non è un limite, una persona con problemi motori non è un peso per la società, se la società la mette nelle condizioni di poter condurre una vita al pari di tutte le altre.

È nata una forte empatia. Il loro saluto festante e i loro sorrisi hanno fatto riflettere molto consegnando un inaspettato regalo e una bellissima lezione di vita che ha riportato tutti sulla “terra ferma”, facendo capire quanto spesso si dedica troppa importanza al “nulla”.

Le persone stanno bene quando sono padroni della propria libertà, quando possono concretizzare i propri sogni, quando possono realizzare ed esprimere le potenzialità, in una comunità inclusiva e quando le istituzioni supportano le difficoltà con interventi a misura d’uomo, nella consapevolezza che quanti hanno disabilità, di qualsiasi natura, sono risorse straordinarie. Per noi della Lega Navale il confronto con la realtà della disabilità – concludono i dirigenti presenti – è arricchimento, un salto di qualità, solidarietà consapevole, partecipazione, pari opportunità.

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