Nella tarda serata dell11 giugno u.s., verso le ore 20.00, personale della Polizia di Stato della Questura di Cosenza interveniva nella Via S. Spiriti di questo capoluogo, ove al piano terra di uno stabile era stato segnalato un giovane che tentava il suicidio. La richiesta di soccorso era stata inoltrata sulla linea di soccorso pubblico 113 dalla madre del giovane, che aveva sorpreso il proprio figlio, C.L. di anni 29, con una corda stretta intorno al collo e laltra estremità della corda medesima legata alla struttura metallica della tenda di una finestra. Gli agenti intervenuti sul posto trovavano la persona in piedi su uno sgabello a seduta alta, tipo bar, con il viso cianotico, in evidente stato di agitazione, che con atteggiamento assolutamente non collaborativo rifiutava di recedere dal tentativo di suicidio posto in atto, scalciando violentemente contro chiunque tentasse di avvicinarsi; infatti un vicino di casa aveva già tentato inutilmente, poco prima dellarrivo degli agenti, a far desistere luomo dallinsano gesto. Gli operatori della Polizia di Stato riuscivano tuttavia a tagliare lestremità della corda che cingeva il collo delluomo, e successivamente lo affidavano alle cure del personale del 118 tempestivamente giunto sul posto. Successivamente lo stesso veniva ricoverato in prognosi riservata presso il Reparto di Rianimazione del locale nosocomio dellAnnunziata, per i postumi del tentativo di impiccagione, oltre che per la probabile eccessiva ingestione di farmaci anti epilettici, nella disponibilità delluomo, dal momento che lo stesso soffriva di disturbi associati a quel tipo di patologìa.
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