FONDI EUROPEI,I SINDACI SI ORGANIZZINO BERALDI: SERVONO EUROPROGETTISTI NEI COMUNI IL 2013 È ARRIVATO. SIAMO INDIETRO. RECUPERIAMO?

FONDI EUROPEI,I SINDACI SI ORGANIZZINO BERALDI: SERVONO EUROPROGETTISTI NEI COMUNI IL 2013 È ARRIVATO. SIAMO INDIETRO. RECUPERIAMO? ROSSANO – Mercoledì 25 Maggio 2011 – Fondi europei e sviluppo, il Sud continua a perdere occasioni e opportunità strategiche. In Calabria esiste il maggior tasso di progetti ma la minore possibilità che essi siano finanziati. Manca anzi tutto la volontà e forse anche la capacità di interagire con le istituzioni comunitarie. Il problema resta uno ed uno soltanto: la cosiddetta euro-progettazione. Regioni, province e gli stessi enti locali, anche in forma associata, dovrebbero dotarsi al proprio interno di consulenti esterni competenti e capaci di progettare la partecipazione, diretta e indiretta, a bandi europei. E’ l’appello del Presidente di FEDERIMPRESE Calabria – CLAAI, Francesco BERALDI, rivolto alle istituzioni regionali e territoriali, in primis ai neo sindaci. Vi è – esordisce – una priorità da non sottovalutare: serve recuperare tempo e soldi persi in questi ultimi anni e approntare un progetto di sviluppo virtuoso. A Bruxelles vi sono eserciti di giovani euro progettisti sul mercato in grado di far fare la differenza a tanti comuni calabresi. Chiamiamoli! Vale più un investimento di questo tipo che tanti altri. I sindaci si dotino di queste figure professionali che, con un piede in loco e l’altro nelle stanze del processo decisionale ormai europeo a tutti gli effetti, lavorino da money-scout: propositori di progetti, anche e soprattutto d’impulso privato, che possano essere sovvenzionati da risorse comunitarie. Non c’è nulla da inventare in merito – dice BERALDI – e basta confrontarsi con altre realtà virtuose del Sud. Già lo fanno. A noi basterebbe copiare. Questo – continua il Presidente di FEDERIMPRESE – è un passaggio fondamentale per cercare di colmare il gap dei gap calabresi: quello economico-infrastrutturale, nonostante l’ingente programmazione comunitaria 2007-2013. I dati restano allarmanti. È in atto – spiega – una vera e propria polverizzazione delle risorse europee destinate principalmente agli enti locali. A differenza dei privati che sfruttano meglio i canali di finanziamento (in Piemonte, addirittura, si è arrivati al 95,7% della copertura totale dei progetti). Il fenomeno più preoccupante però si registra nelle aree del Mezzogiorno comprese nell’obiettivo Convergenza, dove dovrebbe essere ancora più forte l’indirizzo dettato dall’Unione Europea: favorire politiche in grado di chiudere la forbice di infrastrutture e di servizi pubblici rispetto ai territori più ricchi. Probabilmente – aggiunge BERALDI – urge capire come e dove va investito questo enorme flusso di soldi pubblici che rimane chiuso nelle casseforti del Fondo Monetario Europeo. Sicuramente la fetta più importante delle risorse dovrebbe servire alla riqualificazione o alla costruzione di aree urbane, commerciali, industriali, o agli interventi per la mobilità e per la salvaguardia del territorio. Ecco allora che le aree urbane Cosenza-Rende e Rossano-Corigliano, potrebbero attingere autonomamente, con propri progetti, al tesoro dei Fondi europei di sviluppo regionale (FESR). Purtroppo siamo in ritardo. Se è vero, infatti, che l’UE mette a disposizione ingenti risorse per lo sviluppo è altrettanto vero che nel 2013, ormai alle porte, si passerà alla verifica dei soldi spesi.

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