Rossano (Cs), Sabato 4 Febbraio 2012 Storia di un pasticcio allitaliana, problemi giuridici, vicenda poco chiara ai limiti della legalità, falsa attestazione della realtà luoghi, vicinanza ai centri abitati, tonnellate di veleno in arrivo, amianto, numerose irregolarità, scempio da far pagare ai cittadini, ndrangheta, guadagni di una cricca, danni alleconomica del luogo fondata su biologico e turismo, etc. Con una irresponsabilità ed una gravità che ormai ha superato tutti i limiti di buon senso, di sopportazione e di tolleranza della più aspra critica e libertà di opinione, parole e aggettivi usati da qualche sedicente comitato e letti in questi giorni sulla stampa, per tentare di infangare la Bieco e la discarica nel territorio di Scala Coeli, rappresentano un cumulo di vergognose accuse e di dichiarazioni tutte, nessuna esclusa, fondate sul nulla, prive di qualsiasi aggancio e riscontro con la realtà dei fatti, con le documentazioni esistenti e con tutte le procedure legali imposte e scrupolosamente rispettate. Il tentativo al quale si sta assistendo in questi giorni, messo in atto da qualcuno, è quello di allarmare le popolazioni sulla base di ricostruzioni false e volutamente viziate, dando in pasta agli operatori di informazione dati e notizie per le quali non esiste alcuna fonte attendibile, verificabile e documentata: siamo allinvenzione vera e propria, impropriamente usata come arma mediatica, tentando di far leva sulle fisiologiche preoccupazioni della gente, ma solo ed esclusivamente per creare polveroni e polemiche e, forse, per auto-accreditarsi ed auto-celebrarsi come fondamentalisti, a parole, della tutela ambientale. Non è più tollerabile che basti una sigla su foglio di un comunicato stampa relativo ad un sedicente comitato o ad una rete di cui non si conoscono numeri, dati, costituzione, credibilità e responsabili, per costruire campagne di terrorismo psicologico fondate sulla confusione forzata tra questioni diverse, sul sospetto, sulle insinuazioni, su interrogativi, su ipotesi, teoremi e con congetture degne dei peggiori periodi bui della ragione e della storia. Riservandosi di adire, con immediatezza, tutte le vie legali consentite per porre fine, non certo alla libertà di opinione di chiunque, ma alla diffamazione a mezzo stampa, reiterata e sistematica di quanti hanno il sacrosanto dovere, prima di parlare e diffondere, di verificare, provare e documentare, rispetto allopinione pubblica, tutte le nefandezze e assurdità di cui si rendono verbalmente protagonisti e latori, nel respingere, nel merito e nel metodo, sproloqui e soliloqui privi di qualsiasi credibilità ed autorevolezza ai quale da giorni, sulla stampa e sul web, vengono costretti i cittadini della Sibaritide, la BIECO Srl coglie loccasione per ricordare e ribadire: 1. il rifiuto sistematico, registrato purtroppo fino ad oggi, di ogni forma di dialogo e confronto con la Società che, come è noto e documentato, a più riprese, ha richiesto e ripetuto lopportunità di un confronto trasparente e responsabile, senza apriorismi, sul merito di una opera provvista di tutte le autorizzazioni necessarie e prescritte dalla legge a tutela del territorio, della salute e dellambiente; 2. a proposito di iter giudiziari e presunti quanto inesistenti problemi giudiziari, il pronunciamento del TAR Calabria (mai citato negli sproloqui di comitati e reti) che ha ritenuto infondata lordinanza di sospensione dei lavori emessa, mesi addietro, dal Comune di Scala Coeli.
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