DICHIARAZIONI DI FILOMENA GERCO: mi preme sottolineare come sia incredibile che giornate dedicate allo sport si trasformino in malinconici episodi che col calcio non hanno nulla a che vedere

Le decisioni del giudice sportivo sulla gara Cariatese – Aprigliano (prima categoria, girone A) giuocata il primo aprile scorso e sospesa dal direttore di gara, al 38.mo minuto del primo tempo, quando i padroni di casa “in esilio” conducevano per due reti a zero, suscita la reazione pacata del vicepresidente Filomena Greco. I fatti in sintesi. La Cariatese giuoca le gare interne a porte chiuse ed in campo neutro per fatti occorsi nel gennaio scorso non determinati dalla società. Una pena pesantissima (oltre a 5 punti di penalizzazione), accettata con doverosa serenità, che comunque consente ai ragazzi di mister Cosentino di conseguire una tranquilla salvezza esclusivamente sul campo. L’accanimento terapeutico degli organi della Lega è tuttavia costante: additata ingiustamente al pubblico ludibrio come società violenta, non c’è partita che non registri incredibili “sviste” arbitrali. Appunto come è successo domenica scorsa sul neutro di Corigliano. I calciatori della Cariatese le prendono di santa ragione (il portiere finisce addirittura all’ospedale) ma gli organi dell’ingiustizia sportiva, invece di penalizzare i carnefici castigano le vittime: sconfitta a tavolino a entrambe le squadre; ammenda di 300 Euro alle due società e squalifica per otto giornate al portiere malmenato (l’aggressore è stato graziato con 5 giornate). DICHIARAZIONI DI FILOMENA GERCO “Non ho alcuna intenzione di parlare né di disattenzioni arbitrali, né di distrazioni, né di persecuzioni, ma mi preme sottolineare come sia incredibile che giornate dedicate allo sport si trasformino in malinconici episodi che col calcio non hanno nulla a che vedere. La cosa più incredibile è che la Lega, pur essendo a conoscenza di innumerevoli fatti di vessazioni, subiti non solo dalla Cariatese, non riesca in alcun modo a porre argini. A tutti i ragazzi della Cariatese, e soprattutto all’allenatore Cosentino, vanno i miei personali ringraziamenti per lo spirito agonistico improntato alla massima correttezza e per i risultati conseguiti nonostante le note avversità. La nostra società è costituita da persone per bene che credono nei valori dello sport e nelle ricadute che esso ha nella civile e pacifica convivenza. Ecco perché ho creduto utile avvicinarmi a questo mondo, ove l’agonismo sano consente di costruire e consolidare lealtà e rispetto verso se stessi e verso gli altri. Sono amareggiata dal comportamento tenuto non solo nei campi di gioco ma anche da coloro che dovrebbero sovraintendere alla disciplina ed alla correttezza, consentendo al calcio di restare sempre e comunque un gioco.

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