CROTONE, ARCHEOLOGI INTIMIDITI

CROTONE, ARCHEOLOGI INTIMIDITI LA DENUNCIA SU “ARCHEO” DI LUGLIO CONTINUA INCHIESTA SU PATRIMONIO CALABRESE NASCOSTO Rossano, Sabato 24 Luglio – Anche gli archeologi sotto il ricatto intimidatorio della ‘ndrangheta. Succede nella vasta area archeologica per lo più inesplorata di CROTONE e CAPO COLONNA dove, con coraggio e determinazione, si continua tuttavia a scavare per portare alla luce reperti, documenti e fasti di uno dei più importanti siti della Magna Graecia. E’ la denuncia nuovamente lanciata dal prestigioso Mensile “ARCHEO” di Luglio, in edicola. – Da una parte, c’è la Calabria della sanità inefficiente e dei dibattiti estenuanti, e per lo più auto-referenziali, su discariche, centrali, strade, truffe e ‘ndrangheta. Dall’altra emerge, e a dire il vero con autorevolezza, l’immagine di una Calabria diversa. Quella che ha come sua privilegiata via d’uscita l’investimento consapevole in storia, cultura e patrimonio archeologico da recuperare e trasformare in motore economico, insieme ad agricoltura ed ambiente sostenibili. – PROSSIMO CAPITOLO, AD AGOSTO, DEDICATO DA SIBARI. E’ del resto, questa, la missione ideale e scientifica al tempo stesso che ARCHEO continua a perseguire, dedicando ampi speciali alla complessa e complessiva “questione archeologica” di questa Regione. Protagonista di queste zumate sulle diverse aree di enorme interesse archeologico è la Dott.ssa Orietta ROSSINI, coordinatrice del Museo dell’ARA PACIS di Roma e tra le docenze più autorevoli del 9° Euromed Meeting di Otto Torri sullo Jonio, in programma dal 22 al 31 Agosto nella Sibaritide e nel Crotonese. Il terzo capitolo dell’inchiesta “Archeologia in Calabria”, dal titolo “KROTON, IL DONO DI APOLLO”, è all’interno del Mensile N.305 (Luglio). Le 18 pagine, ben confezionate con immagini di ritrovamenti, storia dei luoghi, sono curate da Orietta ROSSINI per la ricostruzione storica, di Julio PEREZ-UGENA per il reportage fotografico. Il viaggio alla scoperta del patrimonio archeologico calabrese, non ancora quantificato prende le mosse da ciò che resta del tempio dorico di Hera Lacinia (V Sec. a.C.) a Capo Colonna, e del relativo Parco Archeologico a soli 12 km da Crotone. Costruito sull’impianto di un preesistente tempio, questa è considerata tra le più importanti Aree Sacre della Magna Grecia del VII Secolo a.C. – Si accenna poi, alla Fortezza di Don Pedro, quartiere settentrionale dell’antica Kroton, patrimonio tutt’ora inesplorato e custodito sotto 90 Ha di campagna di proprietà del demanio. – Gli archeologi che operano in quest’area, secondo il Direttore del Museo Nazionale, Domenico MARINO, per le costanti minacce e intimidazioni subite, possono essere definiti “archeologi di frontiera”. In questa vasta area, la sopraintendenza, nonostante il clima avverso, ha intenzione di procedere con l’esproprio del tratto delle mura della polis, con molta probabilità accennate da Livio, lunghe 12 miglia ossia 18 Km contro i 13 valutati oggi dagli studiosi. Nell’area Sud dell’attuale Città di Crotone, si sta procedendo a degli scavi in seguito al ritrovamento di una colonia romana risalente al 194 a.C. e alla presenza della Chiesetta di San Giorgio di epoca paleocristiana. – Spostandosi verso Catanzaro Lido, d’obbligo è la tappa alle rovine della Basilica di Santa Maria della Roccella all’ingresso del PARCO ARCHEOLOGICO DI SCOLACIUM. Si tratta di un edificio a navata unica illuminata da cinque aperture per lato e conclusa da tre absidi risalente alla prima metà del XII secolo. L’impressione che traspare dal luogo è un immenso patrimonio storico immerso nei campi di ulivo. Tre sono gli ordini di monumenti racchiusi nel Parco della Roccelletta. L’Antica Scolacium, teatro romano costruito in epoca tardo repubblicana e poi ampliato in epoca imperiale. Gli edifici della masseria ottocentesca del Barone MAZZA. Ed infine la Basilica di Santa Maria della Roccelletta. Il Parco Archeologico di Scolacium a Roccelletta di Borgia è stato già visitato da oltre 3.000 persone.

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