Quanto sta accadendo per le strade dello ionio cosentino e di tutta la Calabria è di una gravità assoluta. Nulla è cambiato rispetto ad un mese fa o ad un anno fa, non c’è una crisi strutturale degli impianti, o meglio: questo ciclo dei rifiuti è da vent’anni in crisi strutturale perché basato su un modello scellerato, ma oggi non attraverserebbe nessun momento critico. E’ la proprietà della discarica di Pianopoli che lo precisa inequivocabilmente in una nota, dicendo che il problema per il conferimento nella discarica del lametino non è di capienza, ma economico. Questa è una delle tante conseguenze dell’affidamento di un servizio cruciale come quello dei rifiuti alla speculazione privata. Chi in questi anni ha fiancheggiato questa ipotesi se ne assuma la responsabilità. Ma perché proprio ora l’immondizia è ai bordi delle strade? Un’emergenza rifiuti giunta con spaventosa puntualità, a meno di due mesi dalla possibile chiusura del Ufficio del Commissario all’Emergenza Ambientale, quindi dell’ente che è in grado di agire al di sopra della legge per favorire, come ha fatto in questi quindici anni, amici e compari degli amici. Non si vorrà far credere al Governo che questo ufficio è ancora utile per i calabresi? Oppure si vogliono compiere gli ultimi colpi di coda prima di chiudere baracca? Non è un caso che proprio il 6 novembre il Commissario ha emanato un decreto scandaloso, con un anno di colpevole ritardo, con cui decide, di fatto, di affidare gli impianti pubblici del Sistema Calabria Sud (tra cui quello di Bucita) a chi più lo aggrada, senza nessun criterio e selezione. A chi li affiderà, territorio per territorio? Forse a quelle aziende di tutta la Calabria che si accorgono, per pura casualità, proprio ora di essere in difficoltà economica e di avere crediti dai comuni e dagli uffici regionali, per cui bloccano il conferimento o minacciano di non pagare i dipendenti? Tutto questo è inaccettabile, e ancor più inaccettabile è che una parte della classe dirigente stia usando l’emergenza addirittura per favorire l’apertura di nuove discariche che non hanno nulla a che vedere con l’attuale periodo di criticità artificiale che stiamo affrontando. Non solo: è inaccettabile che si mettano a rischio la salute dei cittadini e si facciano ricadere le conseguenze sulle spalle dei lavoratori a cui esprimiamo vicinanza e solidarietà. Da giorni abbiamo chiesto un incontro urgente al Sindaco per far presente questa drammatica situazione e trovare insieme delle soluzioni reali, richiesta rimasta inascoltata. Ribadendo e rendendo pubblica la nostra volontà di incontrare il Sindaco, non possiamo non convocare anche tutti gli altri sindaci del territorio per affrontare unitariamente il problema. Contestualmente riteniamo che quanto sta accadendo debba essere oggetto di attenzione da parte degli organi dello Stato competenti, per questo nei prossimi giorni invieremo formale denuncia alla procura antimafia di Catanzaro. Comitato in difesa di Bucita e del Territorio
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