Che storia … anziana muore: scoperta dopo due anni

Quando leggo vicende di questo tipo che raccontano di anziani deceduti e scoperti dopo un po’ di tempo: il mio umore si rattrista tanto. Mi domando come sia possibile, seppure in mancanza di familiari diretti, che un vicino o un negoziante nei pressi dell’abitazione del malcapitato di turno non si accorga, dopo un po’, dell’assenza dello stesso. Uno spaccato di una società ormai impoverita di sentimenti e umanità e che consuma inesorabilmente rapporti sociali.

 

L’anziana Signora è stata ritrovata dopo ben due anni seduta su una sedia all’interno della sua abitazione, dove la sua vita è stata stroncata da un malore. Viveva da sola, settantenne originaria di Erba, all’interno della sua villetta in una zona periferica di Como, che aveva venduto tempo fa a uno svizzero, mantenendo il diritto di usufrutto. Non aveva nessun dirimpettaio o parente che si potesse accorgere che da mesi non usciva. E’ morta senza un affetto che reclamasse la sua assenza.

 

Così, la tragica scoperta fatta venerdì dalla squadra volante è stata frutto del caso. I vicini sono riusciti a contattare il nuovo proprietario, convinti che quell’abitazione fosse ormai vuota da almeno un paio d’anni. È stato lui a chiedere l’intervento della polizia, preoccupato perché già da mesi non riusciva a contattare l’anziana donna. La casa era chiusa dall’interno. 

 

L’hanno trovata nel pomeriggio di venerdì in avanzato stato di decomposizione, seduta su una sedia del salotto. È una storia che ha dell’incredibile che va ben oltre i “drammi della solitudine” di cui ogni tanto parlano i media. Non si riesce a credere come nessuno, per tutto questo periodo di tempo, abbia cercato notizie della 70enne.

 

Da tempo, infatti, il giardino era incolto e sono state proprio alcune piante pericolanti a causa del forte vento di questi giorni a far allarmare i residenti, che hanno richiamato il proprietario dicendogli di provvedere alla messa in sicurezza del giardino. E’ davvero raccapricciante e inquietante che chi l’ha cercata non l’ha fatto certo per amore, ma per controllare il decoro della villetta. Non ci sono in questa storia sprazzi di umanità e la vecchiaia continua a rappresentare una malattia sociale, prima ancora di uno stato fisico. Infine, purtroppo la solitudine accompagna gli anziani prima e dopo la morte. Ricordo solo che gli anziani che hanno un’età superiore a 74 anni e che vivono sole in Italia sono ben 2,5 milioni. Gli anziani non sono qualcosa da cui scappare, ma un patrimonio del Paese da tutelare e salvaguardare.

 

Nicola Campoli

 

 

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