Politiche 2013, lo ionio calabrese, in particolare larea urbana Corigliano-Rossano, ha dimostrato un ulteriore atto di fiducia nei confronti del PDL e del governo regionale. Nonostante le gravissime questioni aperte, dalla sanità ai trasporti, dalla vicenda Tribunale allirrisolta emergenza rifiuti, questa parte importante della provincia di Cosenza, pur in presenza del diffuso fenomeno Grillo, ha confermato ed in molti casi aumentato il peso e ladesione al PDL. Basti leggere i numeri conseguiti in diversi centri del basso e dellalto ionio, guidati tra laltro da esecutivi locali di centro sinistra. Questo risultato, in un quadro di disagi a tutti noto, confrontato con i risultati emersi in altre zone della provincia, è importante e non potrà essere sottovalutato dal Presidente SCOPELLITI. È quanto sostiene il consigliere regionale Giuseppe CAPUTO, commentando i risultati ormai certi e chiari consegnati dal voto politico di domenica 24 e lunedì 25. Più in generale dice CAPUTO la lettura dei risultati elettorali conferma molte delle valutazioni e delle previsioni emerse nel corso di questa anomala campagna elettorale dinverno. Anzi tutto, il fenomeno di protesta interpretato dal Movimento Cinque Stelle (M5S) che ha raccolto, ovunque, un consenso ampio e prevedibile. È stato, quello coagulatosi attorno a GRILLO, un voto dopinione per le tante mancate risposte da parte della politica. Ma vi è anche la scomparsa totale di Gianfranco FINI, a riprova, qualora ve ne fosse bisogno, che quel tradimento non avrebbe potuto trovare alcuna forma di consenso. Cè poi la bocciatura del partito dei magistrati di Ingroia e la pessima figura di Vendola, presidente di una regione dove vince il Pdl. Vi è, infine, su scala nazionale, regionale e locale, la quasi scomparsa dellUdc. Un dato, questultimo, sul quale bisogna avviare da subito riflessioni destinate al riesame anche degli assetti di governo regionali e locali. Un punto fermo è senza dubbio la constatazione che lo sconfitto certo in queste politiche 2013 è il centro sinistra, rispetto alle sue stesse previsioni, rispetto alle dichiarazioni ed anche alla presunzione dimostrata da parte dei loro rappresentanti fino a qualche ora prima del voto. Il PD non era e non è considerato forza capace di governare questo Paese, per tutta una serie di contraddizioni e limiti che, ancora una volta, gli italiani hanno dimostrato di conoscere benissimo. Alla Camera e soprattutto al Senato il consenso riconquistato dal PDL, dopo mesi di ostracismo mediatico anti Berlusconi ha dimostrato che quellentusiasmo e quella capacità di ascolto della gente, di cui sappiamo essere interpreti, possono ancora fare la differenza e condurci a vincere. Certo, su tutti i risultati più o meno prevedibili, e sui quali andrà fatta con urgenza, nel PDL, una riflessione attenta a partire anche dalle politiche regionali e locali, non potrà non pesare il ridimensionamento del partito di Casini. Se ne dovrà prendere atto a tutti i livelli, senza alcun indugio che sarebbe solo destinato ad aggravare ulteriormente il quadro già indebolito di fiducia degli elettori nel centro destra.
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