ARRESTATO CITTADINO ROSSANESE,

Si comunica che alle prime luci dell’alba di ieri, 11 luglio scorso, personale del Commissariato di P.S. di Rossano, diretto dal Vice Questore DE MARCO dr. Raffaele, in esecuzione di misura cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Castrovillari, dott.ssa Letizia Benigno, traeva in arresto GRAZIANO Luigi, classe 1973, già gravato da precedenti penali e di polizia, ritenuto responsabile del reato di tentato omicidio aggravato, per aver compiuto atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionare la morte di CERTOSINO Giampietro e della cittadina di nazionalità romena, MUNTIAN Elena Loredana ed in particolare, dopo essersi appostato lungo il tragitto, in contrada Toscano di Rossano, esplodeva colpi di arma da fuoco contro l’autovettura Alfa Romeo 156, a bordo della quale viaggiavano, provocando agli stessi lesioni personali consistite in ferite d’arma da fuoco con ritenzione di corpi estranei di pallini di piombo giudicate guaribili in giorni 5 (per il CERTOSINO Giampietro) e ferita da arma da fuoco con numerosi fori d’ingresso al volto, al collo e al torace e ritenzione di pallino di piombo in sede periclavicale sinistra, giudicate guaribili in giorni 7 ( per la MUNTIAN Elena Loredana), con l’aggravante di aver commesso il fatto con premeditazione e della recidiva. Inoltre ritenuto responsabile dei reati di detenzione e porto illegale di arma da sparo, perché al fine di realizzare il delitto di omicidio portava in luogo pubblico un fucile con matricola abrasa, ritenuta arma comune da sparo, illegalmente detenuto. Il tentato omicidio avveniva nel tardo pomeriggio del 1 settembre 2013, allorchè personale del Commissariato di Rossano interveniva in contrada Toscano di Rossano dove trovava il CERTOSINO e la convivente MUNTIAN con diverse ferite d’arma da fuoco. Dalle prime indagini svolte dal personale di polizia, emergeva la figura di GRAZIANO Luigi, quale unico soggetto in Rossano con il quale da tempo il CERTOSINO Giampietro aveva dissidi legati al mancato pagamento di alcune giornate di lavoro svolte dallo stesso, in qualità di bracciante agricolo, presso l’azienda di proprietà del padre di CERTOSINO Giampietro, con il quale quest’ultimo collaborava. Nell’immediatezza del fatto venivano raccolte le dichiarazioni di alcuni testimoni che avevano riconosciuto il GRAZIANO Luigi nell’atto di imbracciare, sparare all’ indirizzo dei malcapitati con un fucile e successivamente scappare a piedi. Attese le fonti di prova acquisite il personale di polizia procedeva ad effettuare perquisizione domiciliare presso l’abitazione del GRAZIANO, rinvenendovi all’interno: un fucile con matricola abrasa, artifizi pirici di produzione artigianale, un coltello, un lancia granate e circa 70 cartucce in piombo spezzato, che venivano sottoposti a sequestro. Per la detenzione delle predette armi il GRAZIANO veniva tratto in arresto in flagranza di reato nel medesimo giorno 1.09.1013 e successivamente, al termine della convalida dell’arresto, avvenuta in data 04.09.2014, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Sempre in data 01.09.2013 personale della Polizia Scientifica del Commissariato di Rossano procedeva, altresì, al prelievo degli eventuali residui di sparo (c.d. stub) presenti sugli indumenti e sulle mani del GRAZIANO Luigi. Contestualmente lo stesso personale procedeva ad effettuare gli opportuni rilievi tecnico-scientifici sul luogo del fatto e sull’autovettura delle pareti offese, provvedendo a prelevare e repertare pallini e frammenti di piombo. Tutte le armi, pallini, frammenti di piombo, vestiti dell’indagato nonché i tamponi di stub venivano inviati ai Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica. In seguito sui tamponi stub utilizzati per il prelievo dalle mani di GRAZIANO Luigi venivano rilevate tre particelle di piombo con caratteristiche esclusive dello sparo. Inoltre, si accertava che diversi frammenti di pallini in piombo rinvenuti all’interno dell’auto Alfa Romeo, attinta dai colpi, appartenenti a cartucce per fucili da caccia caricate a pallettoni ed esplosi con arma avente canna ad anima liscia, risultavano compatibili con il munizionamento sequestrato nell’abitazione del GRAZIANO. Gli accertamenti effettuati dal Nucleo Antisabotaggio della Polizia di Stato di Reggio Calabria evidenziavano che il lancia granate risultava essere arma da guerra, oggi in uso a molti eserciti, per lanciare granate da 40 mm di vario tipo, mentre i due manufatti pirici, di costruzione artigianale, risultavano molto pericolosi e altamente lesivi. Al quadro indiziario, già grave, si aggiungeva altresì il fatto che il GRAZIANO, uscito dal carcere nel mese di ottobre 2011, dopo un periodo di reclusione a seguito dell’arresto in flagranza di reato avvenuto il giorno 07.10.2011, per il tentato omicidio, a mezzo di arma da fuoco, di CALABRO’ Gerardo, commetteva ripetuti e gravi episodi di aggressione fisica ai danni dei CERTOSINO, padre e figlio, rivendicando il mancato pagamento di alcune giornate lavorative, a causa del quale non aveva percepito alcune indennità dall’INPS. Ragion per cui aveva iniziato a minacciare CERTOSINO Cosimo che avrebbe ammazzato il di lui figlio Giampietro. Nell’estate del 2012 aveva inoltre percosso CERTOSINO Giampietro con un bastone, dopo avergli rimproverato nuovamente di avergli fatto perdere i soldi della disoccupazione. In una ultima occasione, infine, nel mese di aprile 2013, dopo aver ricevuto minacce dal GRAZIANO, il CERTOSINO Giampietro aveva rinvenuto le gomme del proprio furgone tagliate. Pertanto, i gravi indizi di colpevolezza acquisiti nei confronti del GRAZIANO Luigi e le esigenze cautelari relative al pericolo di reiterazione del reato, in soggetto con recidiva specifica per tentato omicidio, inducevano il Sostituto Procuratore della Repubblica di Castrovillari, dott.ssa Simona Rizzo a richiedere al G.I.P. competente la misura custodiale in oggetto. L’arrestato veniva associato alla Casa di Reclusione di Castrovillari.

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