A3, NON SI POSSONO CHIUDERE 50KM NELLO STESSO PERIODO CAPUTO: CONCORSO MORALE ANAS IN INCIDENTI URGONO PERCORSI ALTERNATIVI PER CAMION E AUTO

A3, NON SI POSSONO CHIUDERE 50KM NELLO STESSO PERIODO CAPUTO: CONCORSO MORALE ANAS IN INCIDENTI URGONO PERCORSI ALTERNATIVI PER CAMION E AUTO DICHIARAZIONE On. GIUSEPPE CAPUTO REGGIO CALABRIA, Mercoledì 15 giugno 2011 – “Autostrada Salerno-Reggio Calabria, ormai si è raggiunto un punto di non ritorno. Non possiamo tollerare un giorno in più questo stato di cose medioevale. Non è più possibile consentire, anzi tutto all’Anas, di proseguire con questa eccessiva e vergognosa lentezza. Non tolleriamo più tempi, modi e scelte anche tecniche, del tutto discutibili, relative ai tanti lavori di ammodernamento che, nel frattempo e per tempi interminabili, producono soltanto disagi inenarrabili all’utenza e, troppo spesso, causano stragi familiari come quella che ieri commosso l’intero Paese. Basta! Bisogna rendersi conto che sono stati superati tutti i limiti di sopportazione. Non vogliamo più sentire di interrogazioni al Ministro e di inutili rassicurazioni lette ai question time sui tempi dei troppi lavori in corso, avviati allo stesso momento e sugli stessi tratti, tra l’altro senza alcuna distinzione tra mezzi leggeri e pesanti. La questione va posta in maniera determinata e si deve pretendere dall’ANAS un’inversione di rotta in modo forte e come non è mai avvenuto finora. All’ANAS bisogna chiedere conto della conduzione dei lavori: non si possono chiudere circa cinquanta chilometri di autostrada nello stesso periodo. Vanno quanto meno studiati e praticati percorsi alternativi per i camion e per le autovetture, proprio per evitare incidenti drammatici come quello di ieri, per i quali non è azzardato ipotizzare, in capo all’ANAS, un concorso morale per omicidio colposo plurimo. Serve, insomma, una rottura. Altrimenti continueremo a parlarci addosso e, purtroppo, a dover subire a testa bassa questa menomazione che non è soltanto infrastrutturale ma che è di dignità. Fino a quando questo tratto autostradale, soprattutto quello calabrese, resterà in queste pessime condizioni, con decine e decine di chilometri chiusi contemporaneamente e senza reali alternative su altre arterie degne di questo nome, se ai calabresi continuerà ad essere negato il diritto alla mobilità e quindi una piena cittadinanza, alla classe parlamentare meridionale, di fatto, verrà riconosciuto un potere di rappresentanza probabilmente ridotto. Senza troppi giri di parole, è giunta l’ora che ci si accorga dell’emergenza gravissima e del rischio quotidiano che corrono individui e famiglie di essere sterminati, nel recarsi sul proprio posto di lavoro o, come accade in questo periodo, per fruire di periodi di riposo e vacanze. L’ulteriore tragedia familiare di ieri (martedì 14 giugno) nell’ennesimo tratto chiuso ed a senso alternato nel vibonese impone fermezza ed esige una definitiva presa di coscienza istituzionale, anche del Consiglio Regionale.

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