
ROSSANO (Cs), Sabato 25 Febbraio 2012 Il gruppo consiliare di minoranza di un comune fa e trasmette alcune dichiarazioni attraverso un comunicato stampa. Le dichiarazioni politiche vengono ribadite dagli stessi, a più riprese, nei giorni e nelle settimane successive, attraverso diversi comunicati stampa e normalmente riportate dai quotidiani locali. Un consigliere di maggioranza, chiamato in causa nellesercizio del suo ruolo politico, replica per ben tre volte, sulla stampa, alle minoranze, sostenendo legittimamente la propria tesi. Dopo qualche mese dal dibattito mediatico tra maggioranza e minoranza consiliare, il consigliere di maggioranza al centro della polemica politica decide di sporgere una formale querela per diffamazione. Questa viene indirizzata, tuttavia, non ai consiglieri dichiaranti, ma solo al responsabile dellufficio stampa dei gruppi di minoranza. Apertesi le indagini, espletati diversi interrogatori di giornalisti locali che attribuiscono espressamente comunicato e dichiarazioni ai consiglieri di minoranza (né poteva essere altrimenti), liter giudiziario si estende anche ai capi gruppi consiliari, titolari delle dichiarazioni politiche contenute nel comunicato stampa oggetto di querela e indagine. Con memorie e dichiarazioni, oltre che negli stessi interrogatori, i capigruppo consiliari confermano la paternità esclusiva di quanto dichiarato, diffuso e apparso a mezzo stampa, confezionato in un comunicato stampa la cui appartenenza non è mai stata da loro disconosciuta in nessun modo. Dopo 4 anni di lunghe e complesse indagini, portata davanti dalla Procura della Repubblica, la posizione dei capigruppo viene archiviata. Ma vengono rinviati a giudizio, da un magistrato, per un procedimento, il responsabile dellufficio stampa unitario delle opposizioni consiliari e, da altro magistrato, in separato procedimento, uno dei consiglieri comunali dellopposizione, senza ruolo di capogruppo. La vicenda, paradossale e pirandelliana, pregna di tutti gli elementi per mettere in imbarazzo anche uno studente ai primi anni di giurisprudenza, non è un caso di scuola, ma la somma di reali e circostanziate anomalie relative al procedimento che vede rinviato a giudizio, per diffamazione, soltanto lAvv. Lenin MONTESANTO, responsabile allepoca dei fatti dellufficio stampa unitario dei gruppi consiliari di opposizione di centro destra, costituitosi nellestate del 2006, allindomani dellelezione a Sindaco di Franco FILARETO. A sporgere querela nei confronti del solo MONTESANTO, benché privo di qualsiasi rilevanza pubblico-politica perché consulente esterno in comunicazione delle minoranze (An, Udc e Liste Civiche), nellottobre del 2007, a seguito di un comunicato stampa ufficiale dellopposizione consiliare del 9 luglio 2007, fu lallora consigliere comunale di maggioranza (DS) Graziella BATTAGLIA, allepoca rivestente anche il ruolo di presidente del Consorzio per i servizi sociali COOS, difesa dallAvv. Maurizio MINNICELLI. IL PARADOSSO NEL PARADOSSO. In diverso procedimento, vertente sulla stessa circostanza, un magistrato diverso cita in giudizio uno soltanto dei consiglieri comunali dellepoca, senza ruolo di capogruppo consiliare: lattuale Consigliere Regionale On. Giuseppe CAPUTO. Ed a questultimo viene contestato di aver predisposto, elaborato e diffuso, in qualità di giornalista, addetto stampa e consulente per la comunicazione dei gruppi consiliari di opposizione lo stesso comunicato stampa che, altro magistrato, contesta al MONTESANTO. Lintera vicenda, intollerabile in generale per la grave e implicita messa in discussione del ruolo professionale dei comunicatori pubblici e politici, assurda per le imprecisioni che hanno ritmato un lungo iter giudiziario, paradossale per aver impegnato per oltre 4 anni la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rossano, è contenuta in una memoria di 13 pagine già depositata in Procura e che sarà inviata al Presidente della Repubblica Giorgio NAPOLITANO ed al Ministro di Grazia e Giustizia Paola SEVERINO. Per MARTEDÌ 28 FEBBRAIO è fissata una conferenza stampa per dettagliare quanto accaduto e consegnare copia della memoria agli operatori dellinformazione. MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO è fissata, presso il Tribunale di Rossano, ludienza per MONTESANTO, difeso dallAvv. Ettore ZAGARESE, destinatario del decreto di rinvio a giudizio emesso a seguito di imputazione coatta disposta dal Gip. Tra i testi indicati in questo procedimento i consiglieri di minoranza allepoca dei fatti, tra i quali lattuale Sindaco Giuseppe ANTONIOTTI, lo stesso On. Giuseppe CAPUTO, lattuale Presidente del Consiglio Comunale Vincenzo SCARCELLO e lattuale presidente della commissione urbanistica Ernesto RAPANI.
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