
CARIATI Alfonso Cosentino, capogruppo di minoranza della Lista per Cariati nel parlamentino di Palazzo Venneri, sede della municipalità, ha annunciato ieri sera, nel corso di una conferenza stampa, le sue dimissioni da consigliere comunale, peraltro già protocollate e presentate il giorno prima al sindaco Filippo Giovanni Sero. Al suo posto subentra, per cooptazione, il primo dei non eletti nella medesima coalizione, Antonio Arcuri, già presidente dellassise civica nella precedente consiliatura. Le motivazioni che hanno determinato il Cosentino a lasciare il seggio, come egli medesimo spiega ai giornalisti, sono da ricondurre allo spirito democratico che da sempre contraddistingue il suo percorso politico. Ringrazio tutti gli elettori che hanno voluto riporre in me la loro incondizionata fiducia, anche in occasione delle recenti consultazioni regionali, ma credo sia giunto il tempo di lasciare spazio ai giovani, a chi meglio di me saprà rappresentare, con leroico furore dellanagrafe, le aspettative di una popolazione abbandonata, lasciata allo sbando per i soliti interessi di bottega. Alfonso Cosentino, candidato dellUdc alle scorse elezioni regionali nelle quali ha ottenuto lusinghieri consensi (oltre 4 mila voti) intende la politica come servizio esclusivo per la collettività, ed è così che con il più sereno distacco dei ruoli istituzionali che possono essere ricoperti, e giacché ritengo ormai maturo il comune percorso di tutta lopposizione che siede in consiglio, rivolgo istanza al presidente del consiglio di convocare nel prossimo consiglio comunale (ci sarà domani, ndc) il primo dei non eletti. Dunque, da domani rivedremo Antonio Arcuri negli scranni di Palazzo Venneri, mentre il consigliere Antonio De Nardo, il decano dei rappresentanti del popolo, con più di 40 anni di attività, ricoprirà il ruolo di capogruppo. A salutare Alfonso Cosentino, probabilmente alla sua ultima uscita pubblica, cerano tutti, o quasi, i consiglieri di opposizione, i quali hanno tenuto a ringraziarlo per il lavoro svolto fino ad ora. Daltro canto, il dimissionario si è detto certo che il subentrante saprà decorosamente ricoprire, con le capacità che gli sono ampiamente riconosciute, la delicata funzione di membro della civica assise.
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