SCUOLA: UGOLINI, A STUDENTI COMPETENZE SPENDIBILI IN LAVORO

“C’é un campanello d’allarme che suona per i nostri figli che non potranno avere futuro se non rinnoviamo”. Così stamani a Lamezia Terme il sottosegretario all’Istruzione Elena Ugolini nel corso della presentazione dei poli tecnico-professionali alla quale ha partecipato anche l’assessore all’Istruzione della Regione Calabria, Mario Caligiuri, ed il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Francesco Mercurio. “Nelle scuole i giovani – ha aggiunto Ugolini – devono acquisire competenze spendibili sul mercato del lavoro. Questo perché non basta solo tenere i ragazzi a scuola ma bisogna aiutarli a capire quali sono i loro talenti. La sfida per i nostri giovani è che siano aiutati a mettere a frutto le loro competenze, soprattutto in un territorio come la Calabria dove finora non sono state messe a frutto le potenzialità che c’erano”. Da qui l’idea di avviare il “Piano triennale sui Poli Tecnico-Professionali” presentato ai dirigenti degli istituti scolastici interessati. Scopo principale è quello di creare una sorta di “rete”, non solo tra le scuole ma anche e soprattutto tra il mondo della scuola e quello del lavoro. L’assessore regionale Caligiuri ha sottolineato che “collegare la scuola con il mondo del lavoro, è una priorità politica nazionale e regionale. I poli tecnico-formativi rappresentano una sfida in questa direzione per colmare questo divario storico tra scuola e lavoro, tra università e lavoro e saranno costituiti da due istituti tecnici e professionali, da due aziende e da un centro di formazione. E’ un esperimento importante ed innovativo a livello nazionale che tende a formare tecnici specializzati per fare ripartire l’economia da un lato e dall’altro dare delle reali occupazioni, delle reali occasioni di lavoro per i giovani diplomati”. Francesco Mercurio, infine, ha evidenziato che “la scuola da sola può fare molto ma non basta ed occorrono sinergie interistituzionali. Penso alle imprese ed al mondo del lavoro. Bisogna lavorare insieme perché abbiamo il dovere di offrire delle prospettive concrete e di opportunità ai giovani”. (ANSA).

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