RAI E NON SOLO: LA LIBERTÀ DI STAMPA IN ITALIA SOTTO LA LENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Antonio Loiacono

L’Italia di oggi sta affrontando seri problemi riguardanti la libertà di stampa, come sottolineato dalla Commissione Europea nel suo rapporto annuale sullo Stato di diritto. Uno dei punti più critici del rapporto è il “nessun progresso” nella protezione dei giornalisti, accompagnato da un uso eccessivo delle cause per diffamazione che limitano l’attività della stampa. Questo scenario ha portato la Commissione a raccomandare un’inversione di rotta, chiedendo al governo Meloni di procedere con una riforma della diffamazione, della tutela del segreto professionale e delle fonti giornalistiche, garantendo il rispetto delle norme europee sulla protezione dei cronisti.

L’Italia non è estranea agli episodi di violenza contro i giornalisti. L’aggressione al cronista de La Stampa, Andrea Joly, avvenuta di recente, è un esempio lampante delle difficoltà che questi lavoratori affrontano nel paese. La Commissione Europea ha evidenziato che, nonostante l’esistenza di norme specifiche per la protezione dei giornalisti, questi continuano a subire aggressioni fisiche, minacce di morte ed altre forme di intimidazione. Secondo la piattaforma Mapping Media Freedom, nei primi sei mesi del 2024 sono stati registrati 75 incidenti contro giornalisti, di cui 47 aggressioni fisiche e 13 incidenti legali. I dati del Centro Italiano di Coordinamento mostrano che nel 2023 la polizia ha registrato 98 casi di intimidazioni, ma si stima che molti episodi non vengano denunciati.

Un altro aspetto cruciale sollevato dalla Commissione riguarda l’indipendenza della RAI. La Commissione ha espresso preoccupazione per l’efficacia del sistema di governance della RAI nel garantire la sua piena indipendenza, problema che persiste da tempo in Italia. Il passaggio da RAI a “TeleMeloni”, come sostenuto dai partiti di opposizione, non è visto di buon occhio a Bruxelles. La Commissione ha chiesto una riforma globale per garantire che la RAI sia protetta dalle interferenze politiche e possa fornire informazioni indipendenti e pluralistiche.

La libertà di stampa è strettamente legata alla giustizia, e la Commissione Europea ha sollevato preoccupazioni riguardo alle norme che regolano la divulgazione di informazioni giudiziarie nei procedimenti penali in Italia. Il divieto di pubblicare le intercettazioni è visto come una forma di censura. Inoltre, la Commissione ha criticato l’eccessivo ricorso a procedure legislative accelerate o decreti urgenti, che mettono sotto pressione la separazione dei poteri, un principio fondamentale dello Stato di diritto.

La Commissione ha anche espresso dubbi sulle recenti riforme in materia di giustizia, in particolare l’abolizione del reato di abuso d’ufficio e la limitazione del reato di traffico di influenza. Queste modifiche potrebbero ostacolare l’individuazione e l’indagine di frodi e corruzione. Le modifiche alla prescrizione potrebbero ridurre il tempo a disposizione per condurre procedimenti giudiziari per reati penali, inclusi i casi di corruzione.

Il rapporto della Commissione mette in luce anche la mancanza di progressi nell’istituzione di un’organizzazione nazionale per i diritti umani in linea con i principi delle Nazioni Unite. Inoltre, le organizzazioni della società civile in Italia continuano a incontrare sfide significative, compresi attacchi verbali contro coloro che sono coinvolti in attività umanitarie.

Chiaro il messaggio lanciato dalla Commissione Europea all’Italia: è urgente proteggere la libertà di stampa, riformare il sistema giudiziario e garantire l’indipendenza del servizio pubblico. Questi passi sono essenziali per mantenere lo Stato di diritto e rispettare i diritti fondamentali in Italia.

Views: 32

Puoi essere il primo a lasciare un commento

Lascia una risposta