
Ci sono molti motivi per i quali l’inizio della stagione estiva mi alimenta qualche seria preoccupazione. Le notizie che arrivano da Cariati non sono confortanti e questo mi dispiace.
In particolare, tra penuria d’acqua, micro spiagge, decoro urbano, problema dell’immondizia e altro. Ecco, allora, quello che non accetto: è rappresentato dall’incertezza.
A Cariati ogni estate, e conto per me 32 anni, c’è sempre qualcosa che minaccia la serenità dei villeggianti. Passano gli anni e penso che sono stati spesi inutilmente nel tentativo di risolvere problemi atavici, ma i risultati non si vedono.
Dalle parole non si è quasi mai passati ai fatti. Tutto è uguale all’anno precedente, se non peggio. Perché non si è stati capaci di muovere ciò che è sempre stato inamovibile?
Bisognava arrivare, e mi rivolgo a chi governa Cariati, a programmare e pianificare una serie di interventi cosa che non è avvenuto. Non c’è stata condivisione. Non c’è stato lavoro di squadra. In questo modo non si è riusciti a raggiungere nessun risultato.
Ci aspettiamo altri metodi. Più condivisione e più coinvolgimento di tutti gli attori interessati al tema. Non resta, quindi, che aspettare la prossima tornata elettorale.
Questa è la sfida, tutt’altro che semplice, che attende Cariati. Un ruolo da giocare tocca principalmente ai cariatesi per le nuove scelte che saranno chiamati a fare. Staremo a vedere. Incrociamo le dita per quest’estate.
Nicola Campoli
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