
Le discussioni in Consiglio Comunale, la massima istituzione democratica del territorio, non sono mai sprecate, per questo trovo positivo che la questione della centrale ENEL venga discussa all’interno dell’assise. La speranza di chi, come me, vorrebbe il territorio unito nel difendere salute e lavoro, è che l’amministrazione comunale, totalmente allo sbando su questi ed altri temi, non tenti di trasformare il momento di discussione istituzionale in un’ennesima occasione di sterile propaganda politica e passerella. Resta il fatto che aver proposto e sostenuto la possibilità di costruire nel territorio di Rossano un inceneritore, magari propinandolo attraverso la strada della riconversione della centrale, rappresenta un gesto irresponsabile e ambiguo, che rischia di dividere il territorio e, conseguentemente, indebolirlo, l’esatto contrario di ciò che abbiamo bisogno alla luce dello smantellamento di ogni servizio in atto negli ultimi anni. Su questa tematica molto delicata, invece, trovo sia necessaria una impeccabile chiarezza da parte delle istituzioni in primis, ma anche di tutti coloro che partecipano al dibattito. Non credo che tale chiarezza, per esempio, sia ravvisabile nella posizione della Federazione Nazionale Agricoltura la quale, nei giorni scorsi, si è espressa attraverso il dirigente Smurra proponendo testualmente di valutare tutte le possibili soluzioni. Proprio in virtù dell’autorevolezza di un dirigente nazionale di una sigla sindacale, chiedo pubblicamente di chiarire se in tutte le possibili soluzioni prospettate si può annoverare anche l’incenerimento, cioè se FNA è a favore di un inceneritore nel territorio della sibaritide, senza ni e so: non nego che la cosa mi sorprenderebbe non poco e ritengo che lascerebbe perplessi anche gli agricoltori tesserati di questa sigla. Al contrario, io ritengo che non tutte le soluzioni vadano valutate, bensì solo quelle in grado unire la nostra comunità, cioè di mettere insieme salute, vocazioni del territorio e creazione di posti di lavoro. Tali proposte richiedono tempo, lavoro, studio, ciò che la società civile sta facendo con passione e responsabilità mentre un pezzo della classe dirigente si ostina a tentare di risolvere i problemi con gli annunci o, peggio ancora, con i pic-nic negli impianti della Marcegaglia. Infine, nel constatare l’opportunità della convocazione di un Consiglio Comunale sulla tematica della centrale, non posso non esprimere sdegno per non aver ancora convocato un consiglio comunale sulla questione degli almeno 60 mila metri cubi di rifiuti abusivi, di natura e origine sconosciuta, rilevati, carte alla mano, a Bucita. È inaccettabile che di fronte ad un fatto drammatico come questo le istituzioni della città non abbiamo preso posizione né intrapreso alcuna azione amministrativa, nonostante fosse stata chiesta formalmente almeno la convocazione di un consiglio comunale sul tema. Mi appello al Presidente del Consiglio Comunale affinché interrompa questo preoccupante silenzio convocando al più presto un consiglio comunale col fine di intraprendere azioni forti per ottenere la caratterizzazione di questi e degli altri rifiuti abbancati a Bucita, facendo fede non alle mie parole né a quelle del ben più autorevole Comitato, bensì alla inequivocabile documentazione protocollata al comune ormai molti mesi fa. Flavio Stasi
Views: 0
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.