Il Servizio Sanitario Nazionale è un “sistema di strutture e servizi che devono garantire a tutti i cittadini, in condizioni di uguaglianza, l’accesso all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie” in attuazione dell’art.32 della Costituzione secondo il quale la salute è un diritto primario di ogni persona e coincide con l’interesse della collettività, senza alcuna discriminazione.
Belle parole, ma che si scontrano con la drammatica realtà che i cittadini del nostro territorio si trovano ad affrontare quotidianamente per quel diritto alla salute che invece viene continuamente negato.
Viene da chiedersi se le nuove azioni di Governo restituiranno allo Stato la tutela della salute pubblica, oppure l’intenzione rimane quella di consegnarla definitivamente a quelle derive politico-programmatiche che spingono per il finanziamento della sanità privata non più intesa come integrativa e migliorativa dell’offerta sanitaria pubblica, ma paradossalmente come sostitutiva, costringendo i cittadini a spese sanitarie non più sostenibili.
In particolare la sanità calabrese è tra le più care ed inefficienti d’Europa soprattutto perché depredata da interessi privati. La salute e la sanità sono sottoposte a ripetuti attacchi e tagli di spesa pubblica che producono e favoriscono diseguaglianze nella tutela e nell’accesso alle cure. Contemporaneamente viene incentivato l’ingresso in sanità di gruppi privati chissà con quali obiettivi.
Finita la campagna elettorale amministrativa, restano troppi timori sullo sviluppo della “questione sanità” che langue da più anni, dopo promesse non mantenute ed ammiccamenti strani tra i poteri “forti” locali e regionali. Si assiste allo smantellamento definitivo dell’Ospedale Vittorio Cosentino e restano fermi i lavori della Casa della Salute, già finanziata con circa 9.000.000 di euro per risorse strumentali ed umane, ma in perenne attesa delle perizie tecniche che qualche “onnipotente” si ostina a ritardare “pro domo sua”, nella speranza di un provvido annullamento delle convenzioni sottoscritte il 20 Novembre 2017 dalla Regione Calabria.
Si ha il serio dubbio che, mentre si interviene per la sanità dell’Alto Ionio con l’Ospedale di Trebisacce e del Tirreno con l’Ospedale di Praia a Mare, Cariati rischia di essere cancellata, insieme al territorio del Basso Ionio cosentino, dall’agenda della politica sanitaria regionale, la riconversione e riorganizzazione del nostro ospedale, vengono rallentate da logiche che sembrano tendere a favorire lo sviluppo dell’assistenza sanitaria privata.
Il Partito Democratico non può più sopportare questo silenzio e le manovre private che danneggiano ancora le legittime attese della Città. Confidando nella residua serietà di coloro che resistono agli ammiccamenti dei citati “poteri forti”e nella lealtà di quanti hanno raccolto sempre apprezzamenti per le loro affermazioni equilibrate sulla “questione sanità” nel territorio del Basso Ionio ed a Cariati in particolare, il P.D. vuole un confronto chiaro e documentato con il Presidente Mario Oliverio, con il Commissario ad acta alla sanità Massimo Scura ed anche con l’On. Franco Pacenza, compagno di partito e delegato del Presidente On. Mario Oliverio, sulla vicenda, per poter eventualmente assumere iniziative finalizzate a smuovere silenzi e ritardi.
Un incontro sarà utile a fugare le paure di manovre incaute sommerse e di palesi atteggiamenti arroganti che hanno anche determinato le risultanze dell’ultima competizione elettorale. Il P.D. vuole capire quali sono i motivi del ritardo dell’iniziativa già avviata sulla sanità pubblica e chi crea ostacoli alla realizzazione della Casa della Salute di Cariati, mentre in altri centri i lavori sono già avviati.
Proprio in tal senso sarà prodotto invito ufficiale al Presidente Oliverio, al Commissario Scura e all’On. Pacenza dalla Segreteria del P.D. di Cariati.
Circolo PD Cariati
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