
Premetto che, per come si era messa la vicenda, sono contento egoisticamente che la scelta sia ricaduta sul Mattarella bis. Siamo, però, un Paese ridicolo. Sei lunghissimi e estenuanti giorni di votazioni, o di mancate votazioni, per arrivare al punto di partenza. Politicamente si sono generate un cumulo di macerie. Sarà davvero difficile rimettere in fila un senso politico dell’Italia. Il centrodestra è deflagrato. Candidati buttati a caso nel girone parlamentare. Senza una razionalità politica, senza capire coscienziosamente i danni che si potevano provocare alle istituzioni. Della maggioranza potenziale futura nei sondaggi non si trova più traccia. Ognuno per sé, tra accuse, sospetti e nuovi scenari politici di separazione al momento indecifrabili.
Il centrosinistra canta vittoria. Mi domando di cosa? Non c’è più alcun collegamento tra Movimento Cinque Stelle, Pd gli altri spezzatini di partiti. Non vedo un progetto, un’idea comune di Paese. Abbiamo registrato il fallimento totale dei partiti in questa legislatura. Incapaci di tenere in piedi un Governo e di eleggere un nuovo Capo dello Stato. Sopratutto incapaci di sostenere l’Italia in emergenza e di indicare una prospettiva agli italiani. Forse le macerie di questi giorni possono essere un punto di ri-partenza per una riflessione radicale. Lo speriamo tutti.
Per cambiare finalmente il Paese. In verità non sono molto fiducioso, ma è l’unica strada praticabile per non ritrovarsi dopo le elezioni nella stessa identica situazione. Sarà un anno di sicuro da capitalizzare, durante il quale per fortuna avremo l’ombrello protettivo di Mattarella e di Draghi. Occorrerà ricostruire il vero senso del bene comune del Paese. Ricordo che un anno passa molto in fretta. Al sistema politico italiano resta l’obbligo di non sprecare questa importante occasione. Altre ritengo che non ce ne saranno.
Nicola Campoli
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