EUROPEI 2024: TRIS ORAJE, L’AEROPLANINO “AUSTRIACO” VOLA AI QUARTI

di Marco Toccafondi Barni


AUSTRIA – TURCHIA 1 – 2

– Il calcio dà, il calcio toglie. Appena tre anni fa Demiral (ex Atalanta, Sassuolo e Juventus) aveva spianato agli Azzurri la strada per la vittoria finale a Wembley con un’ autorete, affossando così la sua nazionale. Oggi porta la Turchia ai quarti di finale con una doppietta, un’ autentica rarità per un difensore come lui, anche in generale, in quanto l’ultimo difensore a compiere un’ impresa simile ha un nome leggendario: Lilian Thuram. Era la semifinale con la Croazia, il 1998 sul calendario. E’ una partita bellissima questa sfida tra rivelazioni, che infatti parte col botto, passano appena 57 secondi e su un calcio d’angolo si crea un flipper nell’ area austriaca, due calciatori se la tirano addosso vicendevolmente, la palla finisce in porta ma con un mezzo miracolo Pentz la tira via prima che superi la linea, poi l’estremo difensore austriaco non puo’ nulla sul tiro perentorio di Demiral. L’ Austria risponde immediatamente con due palle gol, buona la prima, clossale la seconda. Il primo tempo è molto bello, l’Austria spinge e gioca bene, mentre la squadra di Montella è brava nella gestione del pallone e nel contempo a non scoprirsi e difendersi al meglio.

Inizia la ripresa e anche il raddoppio, dopo appena 14 minuti, ancora Demiral: stacco imperioso del difensore, che salta più in alto di tutti e realizza una doppietta, almeno a certi livelli non si vedeva da oltre un quarto di secolo.

Pare finita, ma non è così, perché il calcio è un gioco bellissimo e allora su un altro corner pochi minuti dopo è Gregoritsch che insacca di sinistro. Il “Das team” accorcia e l’ultimo quarto d’ora è un assalto, la partita è sempre bellissima e si chiude con un miracolo quasi epico di Gunok. Il portiere turco compie un intervento che arriva ai limiti della Storia. E’ quasi paragonabile alla più bella parata di ogni tempo: Gordon Banks su Pelè. La Turchia va ai quarti con quella che forse non diventerà la nuova parata del secolo, ma di questo Europeo senz’altro sì.

ROMANIA – OLANDA 0 – 3

– I gironi eliminatori, così come le amichevoli o le qualificazioni non dovrebbero ingannare. Già, perché gli esempi sono dappertutto: dalla Scozia fino ad Austria – Turchia finita 6 a 1 o Spagna contro Georgia. Succede che la prima qualificata, la Romania, viene travolta con un perentorio 3 a 0 da una Olanda arrivata solo terza nei gironi. Eppure la compagine dei Carpazi aveva cominciato benino, mettendo l’impronta sul primo quarto d’ora di gioco con una certa aggressività, poi è uscito il fuoriclasse più puro dei “Tulipani”: Gakpo. L’ attaccante dei Reds si carica sulle spalle la nazionale e al 20° entra in area e poi lascia partire un colpo di biliardo verso il primo palo, un rivedibile Nita non la prende. Si va al riposo così, ma nella ripresa ci si rende conto che l’ Arancia meccanica è tornata, in quanto un meccasimo perfetto guadagna sempre più metri e ancora una volta grazie al talento del Liverpool è Mr. “Omen nomen al contrario”, Malen, che fa una doppietta: benen. Finisce con un meritato 3 a 0. Romania a casa con onore, Olanda pericolosamente verso la gloria che non torna dall’ ormai lontano 1988, quando però c’era quel trio rossonero meraviglioso. Esistevano ancora l’ Urss e il muro di Berlino in quell’ estate del 1988, ed è passato troppo tempo per una nazione e una nazionale che hanno scritto la storia del calcio.

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