Elisa Agazio: una giovane cariatese che … riparte!

Dispiace tanto leggere queste dolci parole

Caro Direttore,

non ho di sicuro la stessa carica emotiva della nostra cara amica comune Elisa Agazio, ma provo a riflettere brevemente su un suo post letto su facebook, che riporto integralmente a seguire.

Elisa, sulla sua pagina social, con amorevoli e sentite parole, legate alla sua ripartenza dopo le festività natalizie, fa trasparire la velata sofferenza e malinconia di una giovane cariatese, costretta a trovare fortuna altrove. 

In più, nell’accorato pensiero trasferisce anche l’amore intenso e sincero per Cariati e per quello che lascia alle sue spalle, ogni qualvolta deve fare rientro nel suo luogo di residenza. 

Dispiace tanto leggere queste dolci parole che commento solo, prendendole ad esempio, perché in fondo è lo stesso stato d’animo, vissuto in questi giorni post festività natalizie, di tanti ragazzi e ragazze di Cariati e di molti altri giovani meridionali. 

Purtroppo, sono tanti anni che si promette un cambiamento serio della realtà del contesto del Mezzogiorno d’Italia alle nuove generazioni che vivono questi territori, ma si raccoglie poi tanto poco o quasi nulla, in termini di nuove opportunità lavorative e altro. 

Che dire, speriamo che qualcosa cambi presto, ma nel frattempo sento di abbracciare con affetto e tanto trasporto i tanti ragazzi e ragazze che in queste ore stanno lasciando con la tristezza nel cuore le loro famiglie d’origine, dopo che hanno trascorso con esse le ultime festività natalizie. 

Il Mezzogiorno italiano che vuole innovare e crescere, sanando fratture e sollecitando iniziative per giocarsi partite decisive per il destino dei suoi giovani, deve trovare, quanto prima, un modo per accogliere e non più respingere! 

Nicola Campoli

Post di Elisa Agazio 

Ebbene sì, devo nuovamente lasciarti. 

Ogni anno si riparte sempre con lo stesso magone in gola; dovremmo esserci abituati – penserai – ed invece no. 

Non ci si abitua mai.

Il privilegio di esser nati in un piccolo paesino calabrese è quello di poter comprendere la fortuna di esserci nati. 

Firenze mi dona benessere, servizi, organizzazione, cultura.

Ma tu.. 

Tu mi doni sole, calore, profumi, emozioni, famiglia, impagabili ricordi. Tu, Cariati del mio cuore, sei il sogno ad occhi aperti di tutti quelli che hanno dovuto lasciarti. 

L’altro giorno pensavo: “come sarebbe bello poter lavorare qui.” 

Come sarebbe bello poterti vivere 12 mesi l’anno, respirare l’aria del tuo mare, vedere i colori dei tuoi tramonti. 

Arriverà il giorno, perchè arriverà, in cui tutti noi faremo ritorno. 

Fino ad allora, aspettaci. <3 

Ciao amore mio! 

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