continua la polemica tra Sero (Pd) e l’assessore al bilancio Strafaci

CARIATI – Botta, reazione e controreplica: monta la querelle tra il capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, Mario Sero, e l’assessore al bilancio, Domenico Strafaci. Sintesi a beneficio dei lettori: Il Sero aveva lamentato i ritardi nei pagamenti degli stipendi al personale del municipio, addebitando la criticità ad una gestione affatto “sana” delle finanze pubbliche (“debiti fuori bilancio, sperperi e ricorso alle anticipazioni di cassa”). Strafaci difende la bontà delle manovre finanziarie e, in buona sostanza, taccia il Sero di “demagogia” e “strumentalizzazione”, giacché “non sa quel che dice” Il rappresentante del Pd non ci sta, ed insorge: “Da quattro anni, in luogo di risposte, ricevo una serie di offese e denigrazioni: mi sono quasi abituato. Ma certe contumelie provenienti proprio dall’assessore al bilancio, notoriamente affetto da mutismo politico, mi lasciano esterrefatto”. Ed allora ecco i dubbi di Mario Sero: “È vero o non è vero che nell’ufficio tecnico giacciono interi fascicoli di debiti fuori bilancio (oltre 600 mila Euro) per lavori e forniture senza impegno di spesa, contratti da questa amministrazione e relativi agli anni 2008 e 2009? Perché questi debiti non sono mai stati portati all’attenzione del consiglio comunale? È vero o non è vero che ci sono centinaia di migliaia di Euro di fatture emesse da fornitori e prestatori d’opera risalenti all’agosto del 2009 che ancora non sono stati saldati? È vero o non è vero che numerosissime spese si potevano evitare?” Sero si riferisce ad una “serie di imprese folli per le casse del comune, come eventi mondani e festaioli; pagamenti a siti internet; a periodici settimanali; all’ufficio stampa esterno; alle istruttorie delle pratiche sugli usi civici ed a tante facili elargizioni, inventate alla bisogna, a consulenti esterni”. Il capogruppo biasima il solito “piagnisteo” dell’esecutivo e spiega: ”La vostra è la politica del torcicollo. Ancorché in scadenza di mandato, la colpa di certe disfunzioni la ricercate sempre nel passato, senza assumervi alcuna responsabilità politica ed amministrativa e come se 48 mesi non fossero mai trascorsi. Nella scorsa giunta di cui, me lo ricordate sempre, ero assessore, ci trovammo dinanzi ad un buco di ben 700 mila Euro. Eppure mai una volta ci siamo scagliati contro i predecessori”. Ritornando alla questione degli stipendi, Sero chiede quali siamo stati i “disguidi tecnici” dietro “cui si trincera il loquace una tantum assessore al bilancio”, ed adombra un sospetto: “Non è che le casse erano all’asciutto e le anticipazioni abbondantemente superate?” Speranzoso: “Se questo è un “disguido”, che Dio ci salvi da Strafaci”. L’affondo finale: “Se io non so quel che dico, l’assessore Strafaci, che invece sa benissimo ciò che fa, avrebbe dovuto avere il buon gusto di tacere, almeno in questo particolare momento. Mi riferisco all’esito, scontato e previsto, del concorso nell’area finanziaria del comune vinto dal fratello. Il commento lo lascio ai cittadini, ma un’ultima domanda all’assessore mi apre doverosa: Per quale partito, per quale gruppo politico, per quali scopi, ed in nome di chi egli siede in giunta?” A chi l’ardua sentenza?

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