Cataldo De Nardo: Non intendo fare una disamina delle cose che non vanno.

Lo jogging è una pratica sportiva amatoriale consigliata dai medici per aumentare il benessere fisico, ma anche per migliorare alcune funzioni vitali del nostro corpo come quelle dell’apparato circolatorio, la densità minerale ossea e la resistenza fisica. Per molti, me compreso, la pratica dello jogging diventa fondamentale per cercare di conservare, per quanto è possibile, uno stile di vita che non vuole privarsi dei rapporti sociali anche se il contesto cittadino non è dei più felici. Ed è proprio in queste sortite che mi capita spesso di dover constatare direttamente il grave abbandono del nostro territorio e l’incuria che regna sovrana nell’indifferenza di chi si candida ed è preposto alla cura di quel territorio. Non intendo fare una disamina delle cose che non vanno. Sempre, in ogni tempo, c’è stata qualcosa che non è andata bene. Questo per significare che è lungi da me l’intenzione di fare paragoni o confronti col passato, ma soltanto per rivendicare il diritto di critica sull’onda di osservazioni che non possono lasciarci indifferenti. Saremmo come morti ambulanti!!! E io invece amo la vita e sempre di più l’apprezzo come meraviglioso dono gratuito del Padre Eterno. A questo punto un mio carissimo amico, Nicola Nucaro, con la sua voce cavernosa e risoluta mi richiama e mi invita a venire al sodo, lasciando da parte la filosofia, come egli definisce il mio ragionamento. E così non posso fare a meno di accontentarlo, altrimenti si arrabbia e, si fa per dire, mi manda a quel paese!!! Si tratta della strada comunale che a valle della ferrovia la costeggia partendo dall’agglomerato delle abitazioni all’altezza del passaggio a livello dopo San Cataldo e si snoda verso San Leo col nome altisonante di Via Gioacchino da Fiore. Ebbene, ai margini di quella strada, proprio a ridosso del muretto che argina il rilevato della strada ferrata, ci sono degli armadi elettrici (forse la terminologia non è esatta, ma le foto allegate chiariscono meglio) con gli sportelli divelti e i congegni esposti alla portata di chiunque, anche dei bambini. Una domanda mi è lecita : ma all’interno di quegli armadi c’è la corrente elettrica ? Se la risposta dovesse essere affermativa, ebbene, è necessario ricorrere immediatamente ai ripari per la tutela e la sicurezza delle persone. Se la risposta dovesse essere negativa, cioè non c’è corrente, allora mi chiedo : perché hanno piazzato quegli armadi elettrici? Ricordo benissimo che quei lavori, insieme ad altri, sono stati realizzati subito dopo l’insediamento dell’Amministrazione Filippo Sero con fondi di bilancio, cioè con fondi di spesa corrente. Ma se così è, significa che, subito dopo l’Amministrazione Arcudi, c’erano i soldi nelle casse comunali se è vero, come è vero, che i fondi di bilancio, destinati a spese correnti, venivano spesi anche lì dove invece sarebbe stato necessario utilizzare spese di investimento in conto capitale. Purtroppo con fondi di bilancio, allora esistenti, sono state effettuate tante altre spese voluttuarie ed inutili, sinonimo di sperpero del denaro pubblico. Oggi non è rimasto nulla nelle casse comunali. Soltanto una montagna di debiti che cresce ogni giorno di più. A conclusione della mia “filosofia”, come dice il mio amico Nicola, ricordo che il prezzo di quella mala gestione lo dovranno pagare i cittadini. Cataldo De Nardo Centro Studi Pier Giorgio Frassati

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