Cariati: Comune a vocazione turistica!? 

Che Cariati brulichi di turisti durante la settimana di Ferragosto, dobbiamo essere tutti molto fieri, soddisfatti e contenti. Insomma, lo sono anch’io che nel mio piccolo da turista dedico del tempo alla sua promozione e valorizzazione. 

Di tale presenza devono esserne contenti, innanzitutto, gli operatori commerciali, nonché l’amministrazione comunale che sta facendo tanto per cambiare il volto del Paese. Serve, tuttavia, tanta pazienza, complicità e un sano spirito di accoglienza, da parte di chi offre un servizio al pubblico. 

Seppure in modo sotterraneo ha fatto riflettere la mia nota di ieri – é sempre importante il confronto – circa la necessità di realizzare un passo in avanti nella direzione di Comune turistico, organizzando in modo sperimentale dal prossimo anno l’apertura degli esercizi commerciali, quanto meno tutti i giorni nelle ultime due settimane di luglio e l’intero mese di agosto. 

Ciò rappresenterebbe un importante messaggio che deve essere un punto di inizio e non di fine per entrare in un’altra dimensione, come Comune a vocazione prettamente turistica. Comprendo perfettamente che c’è carenza di personale – me ne sono accorto – e che bisogna organizzare di conseguenza dei turni per i collaboratori. 

Non c’è, però, altra strada se non quella di chiedere un sacrificio, giustamente ricompensato sul piano economico, al personale in forza, per giunta in molti casi anche stagionale, che non potrà che recuperare in altri periodi di minore presenza turistica in loco. 

Si tratterebbe di generare così un vero cambio di mentalità, forti di una volontà comune che si ponga anche l’obiettivo di innalzare il livello di qualità dell’accoglienza e di offerta dei servizi. In tal modo, si segnerebbe peraltro la strada a tanti altri Comuni viciniori. Cariati ha tutte le più cogenti potenzialità per realizzare tutto ciò, diventando un esempio sul territorio. Sbaglierò pure, ma la penso così.

Nicola Campoli