
Sono stato particolarmente contento ed entusiasta della delega al centro storico di Cariati, assegnata nei giorni scorsi dal Sindaco avvocato Filomena Greco al caro amico Aldo Fortino.
Una prestigiosa e importate responsabilità che Aldo meritava, forse già da tempo, ma arrivata però, a mio parere, con un po’ di ritardo. Purtroppo non c’è più tempo per rimuginare sulla vicenda e solo, quindi, di guardare con fiducia in avanti.
Sulle qualità del neo cittadino delegato c’è poco da riferire. Ottimismo, coraggio e dedizione sono i sentimenti che lo caratterizzano da tempo. Come anche la conoscenza del luogo.
Se fossi in Aldo mi concentrerei su pochi obiettivi da raggiungere, seguendo progettualità realizzabili e non idee impossibili. Attorno a questi scopi deve saper coinvolgere le persone: vicine e lontane.
Insomma, lascerei il campo libero al Sindaco e agli Assessori comunali, affinché intercettano finanziamenti pubblici di ogni tipo – e ce ne sono sul tema nel PNRR – rivolti a interventi di carattere principalmente infrastrutturale e di valorizzazione del borgo antico.
Al contrario, Aldo deve soffermarsi sulla promozione del luogo con un programma di attività di carattere storico, culturale e artistico anche in vista della stagione primavera/estate 2022, puntando a rendere appetibile il borgo antico con interventi mirati e visibili ai cariatesi, ripeto residenti e anche a quelli che vivono Cariati periodicamente.
Infine, un piccolo consiglio a Aldo. Non farsi prendere troppo dalla frenesia del fare. Individui bene gli interventi realizzabili da qui a un anno. Progetti concretizzabili a dimostrazione che quando ci si dedica alla “cosa pubblica” con passione e senso di appartenenza gli obiettivi si raggiungono per la soddisfazione di tutti.
Tengo a con affetto a stimolare l’azione di Aldo Fortino. Mi piacerebbe sapere se finalmente per Cariati – così come annunciato un po’ di mesi fa e come dal sottoscritto avanzata come idea più di cinque anni fa sulle colonne di cariatiNet.it – fosse andata in porto l’iscrizione come Comune all’Associazione “I Borghi Più Belli d’Italia”.
Far parte di essa – e mi ripeto in merito per l’ennesima volta – è un modo per far rientrare la cittadella storica, vanto per Cariati, in un circuito turistico di nicchia, partecipando anche a una serie di progettualità di filiera interessanti, che sono avanzate ciclicamente e centralmente per poi registrare significative ricadute, puntuali e positive, in ambito locale.
Nicola Campoli
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