CALIGIURI: La violenza domestica rimane in gran parte invisibile e sotto denunciata.

Ripensiamo ruoli di genere più equilibrati e paritari, ad un accordo tra le parti

La violenza domestica è la forma di violenza più diffusa, che continua a colpire le donne, gli atti sono per la maggior parte dei casi gravi, ma una parte delle vittime non considera la violenza domestica un reato e una parte lo accetta come un fatto comune.

La violenza nella sfera privata rimane in gran parte invisibile e sotto denunciata. Il quadro giuridico per combattere la violenza contro le donne si è evoluto nel tempo. Ma ormai sappiamo, che le leggi per quanto evolute ed efficaci, non sono sufficienti, non basta la sola repressione. In fatto di violenza sulle donne regnano ancora pregiudizi e stereotipi di genere e, di certo non sono i Centri-Antiviolenza, che nonostante svolgono un ruolo efficace in tale direzione, non riescono a debellare tale annoso problema. E’ vero che la violenza fa parte di un retaggio culturale che affonda le radici nei secoli e anche per questo difficile da estirpare, ma la si può almeno contenere e prevenire.

Allora, sosteniamo la condivisione delle responsabilità domestiche e di cura, mettiamo in discussione i ruoli tradizionali, rinegoziamo nuovi ruoli di genere. In famiglia, occorre trasmettere ai piccoli l’idea che i ruoli femminili e maschili sono intrecciati e sovrapposti, che sono flessibili. Ripensiamo ruoli di genere più equilibrati e paritari, ad un accordo tra le parti. Combattiamo gli stereotipi di genere, riguardo i ruoli che uomini e donne dovrebbero assumere, in qualità del loro essere biologicamente uomini o donne. E poi, dovremmo comprendere cosa avviene nella mente di quegli uomini che maltrattano e individuare i meccanismi che scatenano la violenza. Alle donne dico di imparare a conoscere meglio i segnali che di solito precedono un’azione violenta del partner, anche attraverso l’aiuto dei Centri di Ascolto per Donne, diventati canali di emancipazione per la lotta contro la violenza oltre che di prevenzione.

Dobbiamo incentivare e sostenere i Centri Ascolti Donne, quindi invito il Presidente della Regione Calabria Oliverio e l’assessore preposto al ramo, ad attivarsi in merito, perchè il Centro Ascolto, oltre a fornire servizi tra cui l’assistenza legale, sociale e psicologica, è il luogo dove si esprime il primato dell’ascolto come strumento di promozione della persona; è un luogo dove si aiutano le donne ad acquisire la propria indipendenza. Sosteniamo l’attivazione di più centri di aggregazione e di ascolto, e progetti nelle scuole per abbattere gli stereotipi di genere, perchè per contrastare il fenomeno della violenza è necessario intervenire sul piano culturale, con l’istruzione e proponendo dei progetti da realizzare già nei primi anni di scuola. Cominciamo dalle famiglie, dalle scuole e sosteniamo una nuova cultura dei sentimenti.

Maria Josè Caligiuri

Responsabile Regionale del Dipartimento Diritti Umani e Libertà Civili di Forza Italia in Calabria

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