
ROSSANO (Cs) Lunedì 9 Luglio 2012 Chiusura dei tribunali di ROSSANO, CASTROVILLARI e PAOLA, laccorpamento a Cosenza è impraticabile. I disagi sarebbero incalcolabili. Il Ministro SEVERINO non conosce la Calabria: qui siamo ancora allepoca delle carrozze! SCOPELLITI si faccia portavoce delle nostre esigenze. Non si può fare cassa privando le popolazioni del diritto alla giustizia, lasciandole nelle mani della criminalità. Da oggi si parla una sola voce e si attueranno azioni forti. CON UN APPELLO: I PARTITI POLITICI STACCHINO LA SPINA AL GOVERNO MONTI. Sono, questi, alcuni dei passaggi dellintervento del Sindaco, Giuseppe ANTONIOTTI, stamani nella riunione del Consiglio Regionale, convocato in forma straordinaria sul taglio degli uffici giudiziari. A rappresentare lArea Urbana Corigliano-Rossano, oltre al Sindaco, cerano i consiglieri comunali MASCARO e NICOLETTI, il Presidente del Consiglio SCARCELLO, il consigliere regionale CAPUTO, il Deputato DIMA, il presidente del consiglio dellOrdine TRENTO, i presidenti dell’AIGA MAURO, della Camera Civile BIANCO ed il presidente del Tribunale D’ALITTO. Il Governo MONTI ha ribadito il Primo Cittadino non è amico dei territori, tanto meno della Calabria, rispetto alla quale non sta facendo altro che aggravare questioni e ferite storicamente mai chiuse. In questa battaglia di civiltà, a difesa dei tribunali, non cammineremo divisi. PAOLA, CASTROVILLARI E ROSSANO parleranno con una voce sola. Se necessario ha aggiunto metteremo in campo azioni forti ed eclatanti. Ciò che si chiede ha scandito ANTONIOTTI è una deroga per la Calabria. Le criticità e le emergenze specifiche di questa regione, come è noto a tutti, non possono essere assolutamente paragonate a quelli presenti in altre realtà del Paese. Con questa scellerata proposta di accorpamento dei tre tribunali della provincia a quello della Città Capoluogo, il Governo ed il Ministro SEVERINO hanno dimostrato di non conoscere affatto questi territori, neppure da un punto di vista geo-morfologico. Qui, infatti, mancano quei servizi elementari che qualificano come civile e normale un territorio, a partire dalla stessa fruizione del diritto fondamentale alla mobilità. Altro che riforma epocale ha attaccato il Sindaco in unItalia ad alta velocità nella quale, quindi, serviva riformare un sistema disegnato quando nel Paese ci si muoveva soltanto con le carrozze! Qui ha detto si è rimasti allepoca delle carrozze e delle littorine a gasolio su una sola linea, quando e se passano, con ununica mortifera arteria di collegamento stradale (la SS106) sulla ionica e con le stazioni ferroviarie chiuse! Non abbiamo né l’alta velocità, né strade a scorrimento veloce, né un piano di trasporto capace di garantire spostamenti in breve tempo, allinterno ed allesterno. Siamo di fronte ad un decreto proposto senza tenere in considerazione criteri oggettivi. Sul Tribunale di Rossano ha poi informato sono stati investiti, nel recente passato, ingenti fondi, da parte del Ministero, da parte del Comune ed ulteriori fondi sono previsti con PISU e con lArea Urbana. Senza contare gli indicibili disagi che, a cascata, si produrrebbero sulle comunità limitrofe, dirottate forzatamente a Cosenza. E impensabile pensare di poter accorpare lesistente. Strutturalmente, infatti, il Tribunale di Cosenza non può avere la capacità di accorpare tre realtà giudiziarie come PAOLA, CASTROVILLARI e ROSSANO. La Sibaritide, vittima della macrocriminalità, si ritroverebbe senza la presenza dello Stato. Sono convinto ha aggiunto ANTONIOTTI, rivolgendosi al Presidente SCOPELLITI che lei farà limpossibile per tutelare la nostra regione ed i nostri territori. I sindaci confidano in lei. Con l’incontro di oggi le chiediamo ufficialmente di farsi portavoce delle esigenze di questi territori. Perché non è possibile tagliare sulla giustizia per fare cassa! In questo modo lo Stato abdica al suo ruolo di tutela dei cittadini. E per questo ha concluso il Sindaco di ROSSANO chiedo pubblicamente ai segretari di tutti i partiti, a livello regionale che nazionale, di staccare la spina al Governo MONTI prima che possa continuare a produrre danni irrimediabili all’Italia.
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