
■Antonio Loiacono
Momenti di tensione, ieri, durante la tavola rotonda intitolata “Per educare bisogna conoscere”, organizzata per celebrare i 20 anni di “Piazza dei Mestieri” (nata nel 2004 a Torino, la Piazza dei Mestieri è un luogo di educazione e di aggregazione per i giovani, in cui è possibile sperimentare un approccio positivo alla realtà: dall’apprendimento al lavoro, dal modo di usare il proprio tempo libero alla valorizzazione dei talenti di ciascuno) dove il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, è stato duramente contestato. Un attivista del gruppo Osa Torino (Opposizione Studentesca d’Alternativa) ha interrotto il dibattito accusando il ministro di non rappresentare gli studenti: “Valditara, lei si deve vergognare, non rappresenta gli studenti”, ha gridato, scatenando un acceso botta e risposta.
Il ministro ha subito reagito, definendo l’attivista “intollerante” e “antidemocratico”. Nel video diffuso dall’organizzazione studentesca, si sente un secondo contestatore gridare “Lei è un antidemocratico”, mentre riprendeva la scena con il cellulare. Valditara ha replicato: “Io conosco meglio di te gli studenti, tu non sei uno studente, sei solo un provocatore”, invitando il giovane a lasciare la sala. L’attivista è stato prontamente allontanato dalle forze dell’ordine, ma prima di essere portato via ha lanciato un ultimo appello: “Mandate gli ispettori a controllare le scuole”.
Una volta che i due contestatori sono stati identificati e rilasciati, Valditara ha commentato l’accaduto definendo l’episodio come un esempio di “intolleranza e scarsa democrazia” da parte di piccole frange minoritarie che cercano di interrompere un dibattito civile.
Il gruppo studentesco Osa Torino, promotore della protesta, ha pubblicato un video dell’evento sui social, accompagnato da un duro commento: “Il ministro Valditara ha partecipato ad un convegno dal titolo ‘Per educare bisogna conoscere’. Forse sarebbe stato meglio chiamarlo ‘Per educare bisogna reprimere’”. Secondo gli attivisti, il confronto con il ministro è il simbolo di una più ampia insoddisfazione verso le politiche educative promosse dal Governo, in particolare riguardo all’alternanza scuola-lavoro e alla riforma degli istituti tecnici e professionali.
“La partecipazione del ministro avviene in un momento cruciale di riforma del sistema scolastico italiano, che sembra voler avvicinare sempre più le scuole agli interessi delle aziende”, hanno spiegato gli attivisti di Osa. Secondo il movimento, l’aumento delle ore di alternanza scuola-lavoro e la riduzione degli anni scolastici per gli istituti tecnici e professionali stanno rafforzando una tendenza che subordina la formazione agli interessi dei privati, minando i valori fondamentali dell’istruzione e della cultura.
“Come è possibile ‘conoscere’ una generazione che vive ogni giorno in un contesto di precarietà, guerra, devastazione e mancanza di prospettive future?”, si chiedono gli attivisti di Osa, accusando il ministro di promuovere politiche anti-sociali e anti-studentesche che allontanano sempre più il mondo della scuola dai bisogni reali dei giovani.
L’episodio di Torino è solo l’ultimo di una serie di contestazioni che mettono in luce il crescente divario tra le politiche educative del Governo e le esigenze della popolazione studentesca. Da un lato, il ministro Valditara difende la sua visione di una scuola più vicina al mondo del lavoro, dall’altro, i sindacati ed i movimenti studenteschi denunciano un attacco ai diritti degli studenti ed alla loro formazione culturale.
Con le riforme ancora in fase di discussione, il dibattito sulla scuola italiana si fa sempre più acceso e le piazze sembrano pronte a manifestare ulteriormente il loro dissenso.
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