TEMPTATION ISLAND… MA CON GLI EMENDAMENTI!

Alessandro Giuli (Ministro della Cultura)

Antonio Loiacono

Ah, la politica italiana! Se pensavate che il massimo del brivido si trovasse tra i falò di “Temptation Island”, con lacrime, tradimenti e confessioni davanti ad un pubblico affamato di gossip, preparatevi. Questa volta, il “villaggio vacanze” è in Via del Collegio Romano, 27 (sede del dicastero della cultura guidato da Alessandro Giuli nominato dopo le dimissioni di Gennaro Sangiuliano) ed i concorrenti sono niente meno che figure di spicco della politica e del business tricolore. La trama è intricata quanto un episodio di soap, ma qui il bottino non è il cuore spezzato del fidanzato di turno, bensì quasi 2 milioni di euro di fondi pubblici. Che dire, altro che premi di consolazione!

Il nuovo reality show è ambientato non sulle sabbie di un atollo tropicale, ma tra i corridoi del Ministero della Cultura e Cinecittà. Protagonista assoluta: Manuela Cacciamani, l’astro nascente del cinema, ma soprattutto delle “amicizie giuste” (è vicina ad Arianna Meloni). La nomination (quella come amministratrice delegata, non per l’eliminazione, tranquilli) sembra il frutto di una serie di intrighi degni del miglior sceneggiatore di reality. Perché Manuela, prima di salire sul trono di Cinecittà, ha già incassato fondi pubblici come fossero conchiglie sulla spiaggia.

E poi dicono che il cinema italiano non funziona! Con quasi 2 milioni di euro in tasca prima ancora di cominciare, è chiaro che Cacciamani si sia guadagnata un posto fisso “sull’isola” del potere, con tanto di fondali suggestivi di contributi statali e regionali.

La nostra eroina, però, non è da sola “sull’isola”. Accanto a lei, come in ogni coppia di spicco, c’è il compagno, a capo della One More Pictures. Si sa, nei reality la tensione è tutto: lui al timone dell’azienda privata, lei al comando di Cinecittà, entrambi impegnati a non farci notare il dettaglio irrilevante: operano nello stesso settore!

Ma non preoccupatevi, hanno risolto tutto alla perfezione: hanno diviso le cariche. È come dire: “Non siamo in competizione, stiamo solo giocando a squadre diverse, ma… sullo stesso campo”. Nulla di male, no?

Non sarebbe un vero reality senza l’intervento della famiglia. In scena entra Maria Grazia Cacciamani, la sorella di Manuela, che guarda caso si trova ad avere un ruolo chiave nella Regione Lazio, sotto la guida di Francesco Rocca, altro personaggio “vicino” a Fratelli d’Italia. Che dire? L’albero genealogico qui sembra un vero e proprio albero di Natale, pieno di lucine e connessioni scintillanti.

In questo quadretto familiare da sogno, Maria Grazia è una delle consigliere più fidate del presidente Rocca. Ma tranquilli, dicono che non ci siano collaborazioni dirette con la One More Pictures (un “hub creativo” come viene definito sul loro sito, con una precisa mission: “promuovere il cambiamento”! ), solo un piccolo contributo regionale per l’audiovisivo. Insomma, niente favoritismi: solo un normale pranzo domenicale in famiglia, dove si discute di contributi e sovvenzioni tra una portata e l’altra.

In questo reality non manca nemmeno la partecipazione di ospiti illustri: il Ministero di Adolfo Urso MIMIT), il MAXXI (la Fondazione costituita nel luglio 2009 dall’allora Ministero per i Beni e le Attività Culturali il cui direttore era Giuli) ed il ministero della Cultura. Tutti insieme per migliorare la fruizione digitale del patrimonio culturale. E qui viene il bello: altri 290mila euro per la nostra amata One More Pictures. Che dire, questo sì che è un programma con budget alto!

Tra sovvenzioni, tax credit, fondi regionali e legami d’oro, ci troviamo davanti ad un intreccio che farebbe impallidire anche i più abili strateghi della TV. Ma mentre i concorrenti di Temptation Island si giocano l’amore, qui ci si gioca Cinecittà, il cinema italiano ed una quantità non indifferente di denaro pubblico. Un piccolo dettaglio che sicuramente non sfuggirà al nostro pubblico.

E allora, chi riuscirà a “resistere alla tentazione” del potere?

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