
■Antonio Loiacono
E fu così che la SP 260 Scala Coeli-Terravecchia divenne una leggenda. Non una semplice strada, ma un’opera epica, degna di essere raccontata ai posteri come una moderna Atlantide dell’asfalto. Un progetto da quasi mezzo milione di euro, annunciato con squilli di tromba e promesse solenni, che avrebbe finalmente riunito i due eroici comuni di Scala Coeli e Terravecchia.
Già, perché i 12 chilometri (di cui 8,800 Km interessati ai lavori) che separano questi due centri della provincia di Cosenza, a detta di ingegneri e amministratori, sarebbero stati ripercorribili in tempi brevissimi. Parola di Francesco Scavelli, che nel maggio 2024 assicurava: ““Anche se i tempi tecnici di esecuzione si riferiscono a un periodo di 180 giorni, contiamo, insieme al direttore dei lavori, il geometra Mario Gigliotti, di poter riaprire la strada tra un paio di mesi!” (20 maggio 2024, Ingegnere Francesco Scavelli, responsabile del procedimento)
Il dirigente del settore Pianificazione Territoriale dell’Amministrazione Provinciale di Cosenza, rincarava la dose: “ L’obiettivo primario non è solo il ripristino del piano stradale franato, ma quello di ricollegare i Comuni di Scala Coeli e Terravecchia. Si tratta di un progetto da 483 mila euro che si sviluppa su un tracciato di 10 chilometri. Con tale somma, entro un mese, renderemo la strada di nuovo percorribile e non l’abbandoneremo più!” (23 maggio 24, così parlò Gianluca Morrone).
Beh, siamo a febbraio 2025 e di mesi ne sono passati nove e indovinate? Il cantiere è ancora lì, impassibile, immutabile, quasi un monumento alla burocrazia.
Dove eravamo rimasti?
Grazie al finanziamento previsto dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile n. 141 del 09/05/2022 (Ripartizione e utilizzo dei fondi relativi a programmi straordinari di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale e resilienza ai cambiamenti climatici della viabilità stradale, anche con riferimento a varianti di percorso, di competenza di regioni, province e città’ metropolitane) furono stanziati 483.966,00 euro per i lavori di ripristino “provvisorio” della transitabilità veicolare lungo la SP 260/b Scala Coeli-Terravecchia!
Dopo anni di oblio, finalmente i lavori partono. Ruspe, operai, perfino qualche transenna: lo spettacolo è servito. Viene ripristinato il ponte di Arone, collassato nella notte tra il 2 ed il 3 aprile 2023 e con grande entusiasmo si rattoppano alcune buche strategiche. Sembrava l’inizio di una nuova era per la viabilità della zona!
Poi, però, accade l’imponderabile: il cantiere torna in letargo. Operai spariti, macchinari svaniti, segnali di divieto ancora lì a presidiare il nulla. Ma attenzione, non per tutti: il divieto da Scala Coeli è misteriosamente rimosso, mentre quello da Terravecchia resiste stoicamente, quasi a voler proteggere un segreto di Stato.
E il dettaglio più surreale? Le strisce gialle! Oh sì, perché la Provincia ci tiene a mantenere un certo standard cromatico: le strisce gialle per i lavori in corso si interrompono bruscamente al confine con Terravecchia, trasformandosi in bianche. Un fenomeno degno di studio per il CNR: la manutenzione a metà!
Dunque, qual è il futuro della SP 260? Difficile dirlo. Gli abitanti oscillano tra speranza e rassegnazione, mentre il cantiere attende il prossimo colpo di scena. Forse arriverà un nuovo annuncio, una nuova scadenza, magari una nuova promessa elettorale.
Nel frattempo, chi vuole raggiungere Scala Coeli da Terravecchia (o viceversa), può sempre armarsi di pazienza, coraggio e, perché no, di una buona mappa stradale per trovare una via alternativa.
A meno che, ovviamente, non si decida di aspettare ancora un paio di mesi…!
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